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Coordinamento PD e federazione PD su dichiarazioni Ferrari variante Aferpi e 398

Coordinamento PD e federazione PD su dichiarazioni Ferrari variante Aferpi e 398

Pubblicato il 3 Marzo, 2021

Senso di responsabilità, capacità e visione progettuale, atteggiamento bipartisan verso le organizzazioni sindacali, correttezza nella descrizione degli atti, queste le caratteristiche che si richiedono ad un primo cittadino negli interventi pubblici. 

Quando uno di questi aspetti viene a mancare, si scade nella propaganda. È il caso delle ultime dichiarazioni di Ferrari in risposta a Fim Fiom e Uilm.Era il 2016 quando per il comparto industriale si apriva apparentemente uno spiraglio legato ad una nuova proprietà.Non ci si limitò a mettere nero su bianco sulle carte una serie di modifiche banali, interne al perimetro industriale, si scelse di provare ad immaginare una nuova dimensione di città. 

Da lì, la trasformazione in atti nella cosiddetta “variante Aferpi” che allontanano la fabbrica dalla città. Dagli oltre 800 ettari originari, a soli 200 per  la destinazione d’uso industriale e una previsione  nei restanti 600 ettari, di aree per logistica retro portuale, attività produttive e piccola manifattura per rilanciare una nuova imprenditoria.Come si fa ad affermare che in quella variante, sono state trasformate aree da agricole ad industriali? Forse Ferrari dai banchi dell’opposizione è stato molto distratto ma ora che è Sindaco deve saper osservare gli atti ufficiali, non può interpretarli a fantasia. Come Ferrari sa bene, la Variante Aferpi è quanto di più lontano dall’essere “proni  all’imprenditore di turno” . 

Ha mantenuto la denominazione originaria solo perché legata al 252 BIS che contempla anche lo smantellamento e le bonifiche  delle aree. Quanto al  tracciato del secondo lotto della 398, come spiegato più volte, l’ipotesi di percorrenza ai limiti del perimetro ex industriale  è la più valida per garantire minori costi ed una eventuale fruizione anche alle realtà imprenditoriali che si auspicava potessero insediarsi.

Si può avere una visione diversa della città di domani ma non si speculi su atti già approvati facendo credere che si è scoperto l’acqua calda. La riduzione delle aree industriali e il relativo cambio di destinazione d’uso delle aree liberate sono i contenuti di un atto urbanistico ancora vigente, approvato dalla scorsa amministrazione, denominato variante Aferpi. 

Sul documento proposto come “nuovo patto per Piombino” si leggono tanti buoni propositi, non si leggono però i riferimenti a tutti gli atti urbanistici e ai progetti in via di definizione che sarebbero dovuti e che rappresentano la visione delle scorse maggioranze. Aspetteremo i selfie ai vari tagli di nastro. 

COORDINAMENTO PD PIOMBINOFEDERAZIONE PD Val di Cornia

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