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Tribunale di Genova

Corte d’Appello di Genova accoglie il ricorso del Comune: bimba potrà avere solo una mamma

La Corte d’Appello di Genova ribalta il verdetto di primo grado…

Pubblicato il 1 Luglio, 2020

La Corte d’Appello di Genova ribalta il verdetto di primo grado. Una bimba genovese non potrà più essere figlia di due mamme. A stabilirlo la Corte d’Appello che ha accolto il ricorso presentato all’amministrazione comunale genovese contro la sentenza di primo grado del Tribunale di Genova che, nel novembre 2018, aveva stabilito che fosse riconosciuta la bi-genitorialità ad una coppia formata da due donne residenti a Genova.

La coppia era ricorsa alle vie legali dopo che il Comune, guidato dal sindaco Bucci, aveva negato l’annotazione della seconda mamma sul certificato di nascita. I giudici avevano dato ragione alle donne obbligando il Comune alla registrazione anche della madre non biologica sul certificato di nascita. Da qui il ricorso del Comune in Appello e la sentenza arrivata proprio in questi giorni in cui, invece, i giudici danno ragione all’amministrazione comunale.

Ora nel certificato di nascita l’unico genitore della piccola riconosciuto potrà essere la madre biologica, ma non la sua compagna. Lo annuncia con soddisfazione Federico Bertorello, consigliere comunale leghista delegato agli Affari Legali.

Corte d’Appello dà ragione al Comune di Genova: scontro di posizioni sulla sentenza

“La nostra amministrazione è fiera di avere tolto un genitore, e tutti i legami parentali conseguenti, ad una bambina di due anni”, commenta il Coordinamento Liguria Rainbow. “Il Comune di Genova ha ben poco di cui gioire: quando a una madre viene negata la genitorialità rispetto al proprio figlio, siamo di fronte a un dramma”, dichiara il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino.

Corte d’Appello: la dichiarazione del presidente di Famiglie Arcobaleno

Gianfranco Goretti è il presidente di Famiglie Arcobaleno, l’associazione che riunisce le famiglie omogenitoriali,  «Non è più tollerabile – prosegue Goretti – che le nostre vite, e prima ancora quelle dei nostri figli e figlie, siano appese alle decisioni dei tribunali a cui siamo dovuti ricorrere per far valere i nostri diritti».

Una brutta vicenda e il Pd attacca Bertorello: “Il PD è il partito dei diritti, ci batteremo fino in fondo affinché tutte le famiglie possano far valere il loro diritto alla felicità”, scrive in una nota il Pd.

Di mamma ce ne sarà una sola, una firma ne “cancella” l’altra, stando al rigetto amministrativo, ma ancora una volta un bambino viene privato del diritto di essere accudito per legge da entrambi i suoi genitori.

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