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Stefano Albano: 'l'amministrazione naviga a vista, ma si potrebbe fare molto'

Covid-19, utenze non domestiche, Albano (Pd): “Tari può essere ulteriormente ridotta”

Pubblicato il 2 Aprile, 2021

Stefano Albano, consigliere comunale del Partito democratico, scrive in una nota: “La proposta di riduzione della Tari sulle utenze non domestiche per le categorie economiche colpite dalle restrizioni dovute al Covid è stata approvata anche in IV e in I Commissione (affari istituzionali e bilancio) al Comune dell’Aquila. Saluto con favore gli ulteriori passi avanti nella concretizzazione di questa proposta, alla quale si è arrivati dopo un lavoro corale, che ha coinvolto anche i rappresentanti delle categorie interessate e rispetto al quale ho voluto dare anche il mio contributo, come è stato riconosciuto dallo stesso vicesindaco Raffaele Daniele. Questo è un primo passo concreto per aiutare i nostri concittadini, che per causa di forza maggiore hanno sofferto di più le ricadute economiche dell’emergenza in corso, ma sono convinto che le misure vadano rafforzate con fondi già nelle disponibilità dell’ente: mi riferisco al contributo di 10 milioni di euro che lo Stato versa annualmente al Comune dell’Aquila da dopo il terremoto, per compensare le maggiori spese e le minori entrate. Le riduzioni sul gettito previste dalla proposta in discussione, infatti, verranno colmate con circa 1,4 milioni di euro che il Comune prenderà da questo fondo e trasferirà all’Asm. Per la stessa ragione, lo scorso anno furono impegnati circa 2.6 milioni di euro, attinti sempre dal fondo statale. Allo stesso modo, dunque, voglio far presente che siamo ancora in tempo per decidere di aumentare la dotazione comunale anche per quest’anno, potendo così permetterci di ridurre ulteriormente la Tari per tutte le categorie colpite; ricordo che attualmente la riduzione è prevista per il 25%, 50% o 70% a seconda delle categorie, ma è ancora possibile lavorare su queste percentuali prima del voto in consiglio comunale. Una scelta così darebbe sicuramente un aiuto concreto e ancor più incisivo a un largo tessuto di nostri concittadini; stiamo parlando di commercianti, artigiani, titolari di attività commerciali, economiche, culturali, sportive e ludico-ricreative della nostra città che stanno vivendo un periodo difficilissimo e ormai frustrante e che dovranno reinventarsi quando le limitazioni finiranno. Si tratta, peraltro, di attività che attualmente non producono rifiuti proprio in quanto chiuse, un’apparente contraddizione sulla quale è doveroso intervenire. Il Comune può intervenire facilmente e rapidamente perché siamo davanti a un meccanismo già noto. La tassa sui rifiuti, infatti, ha un costo annuo fisso pari a circa 14,5 milioni di euro, come stabilito dal contratto di servizio tra Comune e municipalizzata per i rifiuti. Si tenga presente che uno dei parametri utilizzati per il calcolo della tassa è il numero di metri quadri abitati all’interno del perimetro comunale, un numero che si è ridotto fortemente dopo il terremoto per via dell’alto numero di abitazioni inagibili; di conseguenza, il gettito ottenuto dai cittadini da dopo il terremoto non è mai arrivato a raggiungere la somma che Palazzo Fibbioni versa all’Asm da contratto. Lo scarto che si è generato è stato infatti sempre colmato con parte dei fondi straordinari trasferiti dallo Stato al Comune dell’Aquila. Poiché il numero di metri quadri abitati in città cresce progressivamente di anno in anno parallelamente alla ricostruzione, così cresce anche il gettito dei cittadini e si riduce questo gap. Quest’anno si è arrivati a uno scarto pari a un milione di euro, al quale però vanno aggiunti straordinariamente i 400mila euro previsti in bilancio per sgravare le categorie interessate dalle chiusure per Covid. Si arriva quindi a un contributo pari a 1,4 milioni di euro che il Comune attingerà dai 10 milioni di fondi statali per onorare il contratto di servizio con l’Asm. Siccome tale contributo per lo scorso anno era pari a 2.612.269 euro, vista la straordinarietà della situazione attuale, invito l’amministrazione a ragionare sull’ipotesi di aumentare la dotazione di quest’anno, come segno tangibile di aiuto ai concittadini maggiormente in difficoltà, e a presentare in tal senso i necessari emendamenti in aula”.

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