Covid – L’Italia, in attesa del nuovo decreto, resterà chiusa fino a maggio, senza zone gialle, e da lunedì 29 marzo, addirittura, ben dieci regioni diventeranno ‘zona rossa’. Calabria, Toscana e Valle d’Aosta si vanno ad aggiungere alle 7 regioni e alla provincia autonoma di Trento in cui sono già in vigore le restrizioni più dure, mentre il Lazio torna in arancione da martedì. Con ancora 24mila casi e 450 morti in un giorno, il governo conferma la linea del massimo rigore anche dopo Pasqua.
Covid, il commento del presidente dell’ISs Brusaferro
“C’è un rallentamento della crescita della curva epidemica e oggi vediamo i primi segnali di stabilizzazione con decremento dei casi” – conferma il presidente dell’Iss Brusaferro. “C’è una riduzione della trasmissibilità con Rt”, che è sceso a 1,08, “ma che comunque rimane sopra 1 e ciò significa che comunque il virus tende ad espandersi. Bisogna dunque mantenere le misure“.
Le misure finora: adottate il parere del ministro Roberto Speranza
“Le misure adottate finora ci hanno dato un primissimo segnale di rallentamento, ma la situazione è ancora delicata”, dice il ministro della Salute Roberto Speranza. La scelta di prolungare la stretta ancora per un altro mese è stata condivisa nella cabina di regia, ma ha provocato comunque tensioni nella maggioranza. Le ordinanze del Ministro della Salute, Roberto Speranza, elaborate sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, andranno in vigore a partire da lunedì 29 marzo. Proprio nella giornata di lunedì avverrà un confronto tra i ministri Speranza e Gelmini e i presidenti di regione, ma ormai la decisione sembra sempre più vicina.
Fino al 30 aprile, dunque, niente spostamenti tra le regioni, si prolungano le stesse restrizioni per bar e ristoranti, per palestre, piscine, cinema e teatri a data da destinarsi, zona gialla cancellata fino alla fine del mese.
Obbligo vaccinale: le misure al vaglio del governo
Intanto il governo è a buon punto per il nuovo dl sull’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario. Ci sarà anche lo scudo penale per medici e infermieri impegnati nelle somministrazioni, fatti salvi i casi di colpa grave. E l’ampliamento degli indennizzi per chi a seguito del vaccino subisce lesioni permanenti. “Il governo intende intervenire: non va bene che siano a contatto con malati” – ha affermato il premier Draghi. “Il provvedimento riguarderà chi lavora a contatto con i pazienti: per chi rifiuta, sospensione o cambio di mansioni.”