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Covid e usura a braccetto, l’allarme a sud di Salerno

Pubblicato il 23 Aprile, 2021

Mafia e usura amplificate dalla pandemia covid.  A lanciare l’allarme è don Andrea La Regina, sacerdote di Teggiano e presidente della Fondazione Antiusura Nashak che, insieme ad altre cinque tra fondazioni a associazioni antiusura del Sud hanno lanciato un appello alle autorità in generale per chiedere di accelerare le azioni di sostegno alle imprese e alle famiglie piegate dalla crisi per un sostegno all’accesso al credito, soprattutto per prevenire il fenomeno. “Fate presto ma soprattutto fate, perché nei nostri territori la variante del Covid esisteva già prima della pandemia e si chiama mafia, e della sua letalità l’economia del Sud ne conosce le conseguenze da tempo immemorabile”, scrivono in una lettera aperta le Fondazioni antiusura Interesse Uomo di Potenza, Paulus di Pozzuoli (Napoli), Nashak di Teggiano (Salerno), San Matteo apostolo di Cassano allo Jonio (Cosenza), De Grisantis di Ugento (Lecce), Exodus 94 di Castellammare di Stabia (Napoli) e l’associazione antiusura Don Puglisi di Portici (Napoli). “Anche nel Vallo di Diano, negli Alburni e nel Golfo di Policastro – ha spiegato don Andrea La Regina – la piaga dell’usura esiste anche se quasi sempre è invisibile. Purtroppo c’è una zona franca che non riusciamo ad ostacolare ed è quella di chi approfitta del bisogno, questa è la schiavitù del ventunesimo secolo, l’usura si sta diffondendo sia ai danni delle attività che delle famiglie e la pandemia l’ha amplificata mettendo in atto un welfare criminale rispondendo alle esigenze delle famiglie che si trovano in difficoltà. Tutti gli attori delle realtà economiche devono intervenire in modo massiccio evitando che ci sia l’acquisizione dei patrimoni e delle realtà imprenditoriali. Questo lo dicevamo fin dagli anni Novanta quando nei nostri territori alcune persone aprivano delle attività commerciali ma di fatto i proprietari erano gli usurai dai quali si erano fatti prestare il denaro”.

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