Pubblicato il 10 Settembre, 2020
Mentre prosegue in tutto il mondo la corsa al vaccino (ben 9 prodotti si trovano al momento nella terza fase dei trial) AstraZeneca sospende la sperimentazione avviata con l’università di Oxford a causa di quella che il colosso farmaceutico definisce una “seria potenziale reazione avversa” sviluppata da uno dei volontari reclutati nel Regno Unito. Si tratta del vaccino per il quale il governo italiano (insieme agli omologhi di Francia, Germania e Olanda) ha firmato a giugno scorso un contratto per l’approvvigionamento di fino a 400 milioni di dosi da destinare a tutta la popolazione europea.
«Il nostro processo standard di revisione dei test ha fatto scattare una pausa», ha affermato nelle scorse ore Rebecca Robbins, portavoce di AstraZeneca. Che definisce lo stop “un’azione di routine che si verifica ogni volta che c’è una potenziale reazione imprevista in uno dei test”. La pausa consentirebbe infatti all’azienda di “indagare e assicurare allo stesso tempo il mantenimento dell’integrità del processo dei test”, conclude Robbins.
Il volontario britannico colpito da reazione sospetta durante i test avrebbe sviluppato una grave forma di mielite trasversa, malattia neurologica che colpisce il midollo spinale in tutta la sua larghezza (trasversalmente) e blocca così la trasmissione degli impulsi nervosi che si spostano lungo lo stesso. Dunque una patologia grave che può condurre anche a paralisi.
AstraZeneca ha cominciato la sua sperimentazione negli Stati Uniti a fine agosto, anche se in alcuni dei 62 luoghi identificati per i trial l’arruolamento dei partecipanti non è ancora cominciato. Trial di fase 2/3 erano invece stati già avviati nel Regno Unito, in Brasile e in Sud Africa.
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