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Dal riscaldamento alla formatura: le potenzialità degli stampi termoformati

Nel comparto della produzione di articoli plastici, gli stampi termoformati possono essere considerati una tecnologia all’avanguardia. Stiamo parlando di un processo che si basa sul riscaldamento di un foglio di materiale plastico: esso, sottoposto a un aumento della temperatura, diviene flessibile, in modo che in seguito possa essere formato per mezzo di uno stampo tridimensionale.

Pubblicato il 21 Marzo 2024

Nel comparto della produzione di articoli plastici, gli stampi termoformati possono essere considerati una tecnologia all’avanguardia. Stiamo parlando di un processo che si basa sul riscaldamento di un foglio di materiale plastico: esso, sottoposto a un aumento della temperatura, diviene flessibile, in modo che in seguito possa essere formato per mezzo di uno stampo tridimensionale. La versatilità è una delle caratteristiche più significative di tale tecnica, che permette di dar vita a un assortimento molto ampio di prodotti: si pensi, per esempio, alle confezioni industriali, ai contenitori per alimenti o ai tubi polimerici che vengono impiegati in molti settori industriali. I costi ridotti e gli alti standard di efficienza rendono tale metodologia un prezioso punto di riferimento in numerosi ambiti industriali, come quello chimico e manifatturiero: tali comparti possono, dunque, contare su soluzioni sostenibili e all’avanguardia da cui scaturisce la produzione di oggetti plastici che possono vantare standard di qualità molto elevati.

Perché scegliere gli stampi termoformati

Sono numerose le applicazioni dei termoformati plastici, in quanto sono parecchi i materiali plastici che si prestano alla termoformatura e che possono essere sottoposti a una grande varietà di trattamenti: e ciò spiega anche la ragione per la quale il termoformato viene usato praticamente in quasi tutti i settori della manifattura. Stiamo parlando di una soluzione vincente per le aziende più all’avanguardia – è il caso di Unigasket tra le altre – che così riescono ad assecondare molteplici necessità traendo benefici da soluzioni scalabili e multifunzionali in molteplici condizioni. Scegliere i termoformati plastici vuol dire poter contare su soluzioni versatili, che si possono applicare in numerosi ambiti industriali. La parola chiave è polifunzionalità, aspetto che dimostra la possibilità di sfruttare il termoformato per tante tipologie di articoli differenti. Visto che si può adattare a tante forme diverse, qualsiasi necessità può essere soddisfatta, anche quando si tratta di assecondare richieste di consumi contenuti.

Termoformatura: processi e materiali necessari

La varietà è la cifra distintiva della plastica, un materiale che può presentare caratteristiche diverse per ciò che concerne i colori, le dimensioni e le tipologie. Che si tratti di produrre dei prototipi o di realizzare delle parti per uso finale, si può in ogni caso fare affidamento sulla termoformatura, processo che permette di lavorare i fogli di plastica con un approccio altamente versatile. Il foglio di plastica viene riscaldato e, a quel punto, essere modificato per ottenere la forma che si desidera grazie all’utilizzo di stampi. In seguito, la plastica sagomata è sottoposta a raffreddamento e infine rifilata, così che si possa ottenere il componente finito. La macchina per la termoformatura indispensabile per questo processo permette di riscaldare sopra lo stampo il foglio di materiale plastico. Esistono diverse tipologie di macchine per la termoformatura: quelle tradizionali presuppongono che il processo di rifilatura e taglio venga eseguito all’esterno, mentre quelle moderne sono in grado di gestirle autonomamente.

Che cosa sono le termoplastiche

Ma di preciso di che cosa si parla quando si fa riferimento alle termoplastiche? Esse molto semplicemente corrispondono ai materiali che vengono impiegati per la termoformatura, come il PETG, il policarbonato, il polistirene o l’ABS. Per poter scegliere il materiale giusto si tiene conto delle richieste dal progetto di produzione e, ovviamente, delle caratteristiche che il prodotto finito dovrà avere. Si può adottare la termoformatura, per esempio, per la produzione di elettrodomestici, di beni di consumo, di articoli farmaceutici o di imballaggi per prodotti agricoli. Ma non è tutto, poiché tale processo si può sfruttare anche per produrre componenti di velivoli, attrezzature mediche, interni di veicoli o attrezzature per la manipolazione di materiali: tutti elementi che devono garantire una notevole resistenza nel corso del tempo.

Le caratteristiche degli stampi termoformati

La termoformatura si differenzia dalla maggior parte dei processi di produzione tradizionali perché permette di produrre a costi ridotti imballaggi in volumi variabili, a seconda delle esigenze. C’è poi un altro aspetto positivo che caratterizza la termoformatura, vale a dire la possibilità di impiegare una grande varietà di termoplastiche per la produzione di componenti in tempi rapidi e in conformità con alti standard di qualità. La termoformatura può avvenire sotto forma di formatura a pressione, di formatura a drappeggio, di formatura sottovuoto, di formatura meccanica, di formatura a foglio doppio, di formatura a stampi accoppiati o di formatura con stampo negativo.

Quale soluzione scegliere

La formatura sottovuoto è consigliata per la produzione di imballaggi e articoli di uso domestico, per cui non è necessaria la massima precisione: la convenienza e la velocità sono le sue caratteristiche più importanti. La formatura a pressione, invece, è raccomandata per quegli oggetti per cui sono fondamentali uniformità e resistenza. Infine, la formatura a drappeggio è raccomandata per i materiali con forme curve e sezioni spesse, in modo particolare se si tratta di produzioni che presuppongono volumi medio grandi, grazie alla sua rapidità.