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Lelio De Santis, Cambiare insieme: "Crisi politica al Comune risolta, anzi no"
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De Santis (IdV): “Canone patrimoniale, un salasso per le ditte appaltatrici: colpa di un avverbio”

Pubblicato il 2 Novembre, 2021

Lelio De Santis, capogruppo di Cambiare insieme al Consiglio comunale, scrive in una nota: “Ho presentato questa mattina al Presidente del Consiglio comunale, Roberto Tinari, una specifica interrogazione per risolvere il contenzioso sviluppatosi in questi giorni fra il Comune, settore Equità fiscale, e le ditte appaltatrici di opere edilizie finanziate dallo Stato o dal Comune, che sono costrette a pagare somme rilevanti per l’ occupazione del suolo pubblico.

Il rischio, che vorrei scongiurare, è che le ditte siano costrette a rivalersi nei confronti dei cittadini aquilani, proprietari delle abitazioni in via di ricostruzione. L’ equivoco, a mio parere, nasce dal nuovo regolamento comunale, che disciplina la materia ed il canone patrimoniale, ex Cosap, approvato dal Consiglio comunale con la Delibera numero 64 del 4/3/2021 e che all’articolo 61 regola le esenzioni del canone.

Infatti, il comma 1 dell’ articolo 61 del Nuovo regolamento recita che sono esenti “le occupazioni effettuate direttamente dallo Stato, dalla Regione, dalla Provincia, dal Comune dell’Aquila, da Consorzi e da Enti religiosi”.

Ma questi Soggetti giuridici solitamente non realizzano direttamente, con proprie maestranze e propri mezzi meccanici, le opere pubbliche, ma procedono con appalti pubblici o con affidamenti diretti.

Quindi, sono le ditte appaltatrici ad eseguire i lavori e a richiedere l’autorizzazione ad occupare il suolo pubblico…

Il dirigente, l’ ufficio tributario e l’assessore al ramo potrebbero interpretare correttamente lo spirito della norma, per evitare questo scontro, anche allo scopo di non ritardare la ricostruzione in città.

Basterebbe, come chiedo con l’interrogazione urgente, modificare il regolamento, all’articolo 61, eliminando l’avverbio ” direttamente”. Spesso, il buon senso ed una corretta interpretazione delle norme possono evitare danni alla collettività e possono fare di un amministratore un buon amministratore comunale”.

Di seguito, l’interrogazione

Al Presidente del Consiglio comunale,
                       Avv. Roberto Tinari

       All’Assessore comunale all’ Equità tributaria

Interrogazione urgente, con risposta scritta ed orale, sull’applicazione del canone patrimoniale per l’occupazione del suolo per interventi pubblici.

Il sottoscritto Consigliere comunale, con la presente, interroga l’Assessore comunale competente per sapere quanto segue.

– Viste le richieste di pagamento del canone patrimoniale
   per l’ occupazione del suolo da parte delle Ditte edili        impegnate nella ricostruzione di opere pubbliche o finanziate dallo Stato o da Enti pubblici;
– Viste le norme che disciplinano la materia ed, in       particolare, il Decreto legislativo n.507/1993 e la Legge n.160/2019;
– Vista la delibera consiliare n.64/2021 di approvazione del Regolamento che disciplina la materia ed il canone patrimoniale, con particolare riferimento all’ art. 61, comma 1;
– Visto il richiamato art. 61, comma 1 che riguarda le esenzioni per le occupazioni del suolo effettuate direttamente dallo Stato, dalla Provincia, dal Comune dell’Aquila, da Consorzi fra Enti e da Enti religiosi;
– Considerato che l’ art. 59 del precedente regolamento, che prevedeva le identiche esenzioni, ha consentito una corretta applicazione del canone a favore delle Ditte appaltatrici, mentre l’attuale regolamento, con il citato art. 61 sarebbe restrittivo e limitativo delle stesse esenzioni;
                   Il sottoscritto interroga per sapere:

1) se corrisponde al vero la non applicazione dell’ art.1 comma 1, a favore delle Ditte appaltatrici di interventi finanziati con fondi pubblici;
2) se intende, nel caso di non applicazione delle esenzioni previste dal richiamato art. 1, dare apposito indirizzo al Dirigente ed agli Uffici per una corretta interpretazione della norma suddetta, anche proponendo eventualmente una modifica del regolamento che elimini all’art. 61, comma 1, la parola ” direttamente” dallo Stato, 
dalla Provincia, dal Comune dell‘Aquila.

                          

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