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Il commercio elettronico mette in crisi la vendita al dettaglio. “Servono sostegni adeguati”

Pubblicato il 22 Aprile, 2021

Il commercio elettronico manda in crisi le vendite al dettaglio e sta mettendo in difficoltà l’intero comparto

Le restrizioni per il Covid spingono le vendite online e affossano quelle di negozi e supermercati e questo, insieme alla crisi dei consumi innescata dalla pandemia, sta mettendo in grave difficoltà l’intero comparto del commercio al dettaglio. – dichiara Salvatore Petrella, presidente Provinciale di Confesercenti Caserta – Lo evidenzia un’analisi di Confesercenti, secondo le cui stime sono circa 70mila le attività commerciali che, senza una decisa inversione di tendenza, potrebbero cessare definitivamente nel 2021”.

L’analisi di Confesercenti

Nel primo bimestre del 2021, evidenzia l’analisi di Confesercenti, gli acquisti e del 10,7%, mentre le vendite sul canale on-line sono aumentate del 37,2%.

“Significativamente, l’espansione del commercio elettronico ha segnato un’accelerazione a partire dallo scorso ottobre, quando le misure adottate per contrastare la seconda e poi la terza ondata del contagio hanno piegato vero il basso le vendite nei canali tradizionali”; spiega Salvatore Petrella, precisando che si tratta di un’evoluzione già osservata in occasione del primo lockdown di marzo-aprile 2020.

Dettaglio o online?

Lo spostamento delle quote di mercato a vantaggio dell’online, unitamente alla crisi dei consumi innescata dalla pandemia, sta mettendo in grave difficoltà l’intero comparto del commercio al dettaglio.

“Di fatto, le misure di restrizione, per le modalità con cui continuano a essere attuate, stanno determinando una strutturale e non governata redistribuzione delle quote di vendita verso il canale on-line”, commenta Petrella.

Servono sostegni adeguati

“Alle imprese servono sostegni adeguati subito. In particolare per quelle del terziario e del turismo, le più danneggiate dall’impatto della crisi pandemica, che devono essere al centro anche del Piano nazionale di resilienza e rilancio.

Ci attendiamo sostegni adeguati e credito immediato. Un decreto per le imprese che poggia le basi sulla perdita dei ricavi ma anche sui costi effettivamente sostenuti dalle imprese, accompagnato dalla reintroduzione, almeno fino a dicembre, del “Tax credit locazioni”.

Sul credito, è indispensabile allungare le durate dei finanziamenti garantiti dal Fondo di Garanzia.

Le moratorie ex art. 56 vanno prorogate fino a dicembre. Ma anche – conclude Petrella – semplificare e sostenere l’accesso al microcredito per le imprese”.

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