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Pubblicato il 26 Agosto, 2020

Riguardo al cambio al vertice in Atm, ci stupiamo che Macchioni si stupisca. Proprio lui, il cui curriculum è una lunga sequela di incarichi elargiti dalla politica in decenni in cui si presume abbia sottratto tempo prezioso alla sua attività di geometra.

Il Comune di Piombino poteva sollevare Macchioni dall’incarico. Anzi, diremo di più: doveva farlo. La partecipazione in Atm è uno strumento che il Comune di Piombino ha per perseguire le proprie finalità istituzionali: pertanto, un eventuale mutamento del contesto politico istituzionale, qual è stato per questo Ente, legittima la revoca conseguente al cambiamento di indirizzo dell’Ente di maggioranza.

Tanto più, in vista della prossima nomina dell’Organo amministrativo di Tiemme, nell’ambito della quale la vicepresidenza spetta, per statuto, all’amministratore unico di Atm.
È legittimo, quindi, che Piombino desideri governare questo passaggio delicato con persone di propria fiducia. Aggiungerò, con persone competenti, come risulta evidente dal curriculum del nuovo Amministratore unico, in particolare in materia di Tpl.

Il Macchioni poteva occuparsi di liquidare la Società: dal 2015, anno in cui ha iniziato il suo incarico, nulla di questo, invece, è accaduto. Con la permanenza in vita di Atm i cittadini hanno continuato a spendere denaro per pagare la sua indennità; denaro risparmiato se quella Società inutile fosse stata liquidata a suo tempo. Denaro che da oggi risparmieranno, in vista della definitiva liquidazione, dato che il nuovo Au, invece, ha già comunicato il dimezzamento del suo appannaggio.

Adisca le vie legali, dunque. Noi siamo tranquilli e più convinti di prima. Sarà occasione per verificare, dall’interno, il suo operato, compreso l’uso fatto delle spese di rappresentanza.

Francesco Ferrari, sindaco di Piombino

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