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Distrugge i documenti per evadere le imposte: imprenditore denunciato

Distrugge i documenti. Alle Fiamme Gialle della 1^ Compagnia di Livorno non è passato inosservato un imprenditore labronico di 63 anni, rappresentante di commercio per conto di svariate aziende nel settore degli alimenti e delle bevande che ha evaso 100.000 euro di IVA vendendo prodotti enogastronomici del territorio toscano ma anche di altre realtà regionali, come tartufi, vini pregiati, salumi e formaggi.

Pubblicato il 8 Luglio, 2020

Guardia di Finanza, Comando Provinciale di Livorno

Distrugge i documenti. Alle Fiamme Gialle della 1^ Compagnia di Livorno non è passato inosservato un imprenditore labronico di 63 anni, rappresentante di commercio per conto di svariate aziende nel settore degli alimenti e delle bevande che ha evaso 100.000 euro di IVA vendendo prodotti enogastronomici del territorio toscano ma anche di altre realtà regionali, come tartufi, vini pregiati, salumi e formaggi.

Le successive mirate investigazioni hanno fornito riscontro sul fatto che l’imprenditore non soltanto ometteva sistematicamente la registrazione dei ricavi conseguiti e la presentazione delle dichiarazioni ai fini delle imposte sui redditi e dell’IVA (550.000 euro il totale degli incassi occultati), ma ha distrutto, facendo perderne traccia, tutta la documentazione contabile, pensando così di poter impedire la ricostruzione del proprio volume d’affari.

Distrugge i documenti. “Comportamento sanzionato invece sul piano penale…”

Distrugge i documenti. Comportamento sanzionato invece sul piano penale, avendo i finanzieri denunciato l’uomo alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Livorno per l’ipotesi di reato di occultamento o distruzione di
documenti contabili dalla quale, in sede processuale, potrebbe scaturire la pena della reclusione fino a 6 anni.

Le indagini, iniziate nel febbraio scorso e proseguite a margine dell’emergenza sanitaria, sono state condotte per contrastare quei fenomeni di illegalità che, nell’attuale quadro socio-economico, risultano maggiormente lesivi degli interessi erariali e delle regole della
concorrenza e del mercato.

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