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Djokovic

Djokovic colpito alla testa con una borraccia: clamoroso agli Internazionali di Roma (VIDEO)

Pubblicato il 11 Maggio 2024

Questa ancora non si era vista. Una borraccia che centra la testa di un tennista mentre firma autografi. E’ successo a Novak Djokovic, numero 1 al mondo, adesso, nelle disavventure in un torneo internazionale di tennis…

Sui social già è diventato un caso. Le immagini sono diventati virali. Da varie angolazioni si vede il serbo avviarsi per le interviste dopo avere battuto Moutet con il punteggio di 6-3, 6-1 sul campo degli Internazionali di Roma.

Si ferma per firmare il foglio di un sostenitore, che ad un passo dall’ambita vergatura dovrà clamorosamente rinunciarci. Perché il campione stramazza a terra dopo che una borraccia improvvisamente piombe dall’alto delle tribune e lo centra sulla parte alta della testa.

Dolore acuto, nausea, la ferita che fa perdere del sangue: Djokovic viene trasportato al centro medico, dove è stato medicato.

Il serbo, mentre stava firmando gli autografi ad alcuni tifosi, è stato colpito – in maniera involontaria – dalla borraccia fuoriuscita dallo zaino di una persona che si era sporta dall’alto per ricevere l’autografo del campione. Il numero uno al mondo ha riportato una ferita alla testa e ha perso un po’ di sangue.

Trasportato al centro medico per le cure del caso, accusa una leggera nausea ma sta bene e la sua situazione non desta grande preoccupazione. 

“Novak Djokovic all’uscita dal campo Centrale al termine della sua partita è stato colpito alla testa da una borraccia mentre firmava autografi agli spettatori. È stato sottoposto alle medicazioni del caso, ha già lasciato il Foro Italico per tornare in albergo, le sue condizioni non destano preoccupazione”, scrive in una nota la Direzione degli Internazionali d’Italia.

Un incidente. Di questo si è trattato. La borraccia è caduta dallo zaino di uno spettatore che si era sporto per dare la mano a Djokovic.


Ma, come detto, sui social si è scatenato il caso per via di chi ritiene, nonostante l’evidenza dei fatti, che si sia trattato di un atto teppistico, volontario, contro il tennista noto anche per le intemperanze che lo hanno reso antipatico ad alcuni.