Pubblicato il 21 Marzo, 2022
Massimo Giletti è a Odessa. dietro i sacchi di sabbia, “stringe i resti di una bandiera ucraina, racconta dei morti sotto le macerie, piange, dice brutta guerra, entra in uno studio con collegamenti vari di persone che ringraziano il suo giornalismo. Ma soprattutto sottolinea più e più volte: “Non è retorica”. Non è l’arena, non è retorica. Insomma il format è quello…” Così la giornalista de L’Espresso Beatrice Dondi descrive la puntata di “Non è L’Arena” andata in onda ieri sera e condotta da Giletti in collegamento dalla città ucraina. Una puntata che sta facendo discutere per il piglio da “miliziano” da “trincea” che il conduttore ha assunto durante tutta la trasmissione e che ha “indisposto” anche Selvaggia Lucarelli che a Giletti, nel corso della diretta, ha dedicato un post durissimo, “accusando” implicitamente il conduttore, di cui non fa il nome, di “spettacolarizzazione” della guerra: “Mai come stasera dobbiamo rispettare chi va a documentare la guerra senza personalismi, senza spettacolarizzazione, senza retorica, senza usare i cadaveri per fare show, senza il suo faccione davanti a quello che accade”. Lucarelli non cita Giletti ma la conferma che si riferisca a lui arriva anche dal fatto che non smentisce i tanti commenti critici con Giletti sotto il suo post.
Un post che è stato infatti commentato da quasi un migliaio di persone con parole perlopiù critiche e sferzanti nei confronti del conduttore: “Giletti coi sacchi di sabbia dietro e in bella vista il giubbotto antiproiettile con la scritta “PRESS” e’ l’unica cosa che strappa un amaro sorriso all’orrore delle guerra”, scrive Margherita Visconti. “Ma che senso ha condurre un programma da un hotel in ucraina ? Che cazzo di senso ha ? Ma nemmeno Emilio fede lo avrebbe fatto”, aggiunge Donatella Costa. “Una mancanza di rispetto verso chi la guerra la vive davvero. Cambiato canale in un battibaleno”, commenta ancora Manuela Castelnovo. Amen.
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