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don Pietro

Don Pietro De Felice “Va via con lui un tempo in cui le cose erano più semplici e vere”

Pubblicato il 11 Aprile, 2021

Don Pietro, lascia questa vita terrena ma non lascerà mai i ricordi di tutte quelle persone che lo hanno amato

Mi piacerebbe raccontarvi una storia con un lieto fine.

Purtroppo noi siamo esseri umani e non riusciamo a vedere il lieto fine quando una persona cara se ne va ma di sicuro, un’anima che lascia il suo corpo, per chi crede, trova un amore più grande ad accoglierla.

E sicuramente sarà accaduto a don Pietro De Felice, o meglio, monsignor Pietro De Felice.

Anche se, in questo momento non sono i titoli a fare la differenza ma quel che realmente fa la differenza è tutto l’amore che le persone stanno mostrando per quell’uomo che tanti hanno vissuto grazie al suo sorriso aperto e schietto.

Nella serata di ieri, infatti, sabato 10 aprile, don Pietro (permettetemi di chiamarlo così), ha lasciato il suo viaggio terreno, dopo un intervento chirurgico di oltre 10 ore.

I medici avevano avvertito della difficoltà che avrebbe comportato ma, ripeto, noi siamo esseri umani, e tutto è nelle mani di Dio.

E quando arriva il nostro momento, spogliati dei nostri pesi terreni andiamo nel luogo dove siamo convinti regnino, leggerezza, amore e sincerità.

Ed è là che troviamo la nostra pace.

E così, nella mattinata di domani, lunedì 12 aprile, nella chiesa parrocchiale di San Biagio V. M. a Limatola, alle 11 il vescovo di Caserta, mons. Pietro Lagnese celebrerà i funerali per don Pietro.

Ma intanto, le strade delle frazioni collinari di Caserta si sono riempite dei ricordi delle persone che hanno avuto la fortuna di vivere don Pietro come il sacerdote della loro infanzia, degli eventi lieti, di quelli un pò meno lieti ma anche e soprattutto come un amico.

Come un membro della propria famiglia.

Don Pietro era “a casa” ovunque. E da Casola a Casertavecchia, la sacrestia era luogo di incontro, di confronto e di condivisione per i tanti giovani e meno giovani che, in ogni tempo, hanno bisogno, da sempre, di riunirsi in comunione.

Oggi, più che mai sappiamo quanto sia importante questo scambio e quanto sia indispensabile il dono dello “stare insieme”.

E don Pietro dava la possibilità alle sue comunità di vivere la Chiesa, non solo come luogo di preghiera ma anche come luogo di affetto e di ritrovo.

E lui era sempre in prima fila quando si trattava di “stare insieme”.

Una parola di conforto, una pacca sulla spalla, un consiglio amico lui te lo dava con leggerezza e semplicità.

Questo probabilmente è uno dei ricordi che i tanti che lo hanno amato in questa vita custodiranno nel proprio cuore per sempre.

E insieme al suo sorriso resterà viva per l’eternità, la sua simpatia e l’accattivante semplicità del suo essere quel “prete di paese”, pur essendo monsignore che, conosce tutti i membri delle sue comunità e perciò, come dicevo all’inizio si sente “a casa ovuque”.

Vi lascio con il ricordo di Teresa che così ha descritto don Pietro su facebook: “Con Don Pietro va via un pezzetto di ognuno di noi cresciuti tra il coro e le partite di pallone sul piazzale della chiesa…Va via con lui un tempo in cui le cose erano più semplici e vere…Uno strano e intenso dolore“.

Grazie don Pietro, grazie per la semplicità e per i sorrisi.

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