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Dramma nel Salento. La fanno abortire, ma muore anche lei a 24 anni

Pubblicato il 16 Giugno, 2022

Una tragedia immane per cui ora si chiede giustizia. Aissatou Bah, 24enne nata in Guinea, ma residente da qualche mese a Monteroni, è morta due giorni fa, lo scorso 14 giugno all’ospedale Vito Fazzi di Lecce. Una morte assurda, secondo il marito ingiusta e per cui non si è fatto abbastanza e per questo, ora è lo stesso uomo a volerci vedere chiaro. Il marito della donna inoltre, ha perso anche quella che sarebbe dovuta essere sua figlia, perché la moglie ha abortito al quarto mese di gravidanza, prima, appunto, di morire. La storia è chiara, quanto allo stesso tempo piena di lati oscuri. La vittima, dopo numerose richieste di intervento, è stata ricoverata nel reparto di Ginecologia del nosocomio leccese, dove i medici l’avrebbero fatta abortire. La 24enne è deceduta poco dopo. Il marito si è rivolto ad alcuni avvocati nella speranza che la magistratura possa aprire un fascicolo per fare chiarezza sull’accaduto.

Secondo la denuncia dell’uomo, presentata direttamente in Questura, la donna nelle ultime settimane non stava bene: accusava nausea, vomito e inappetenza. In questo periodo, inoltre, in ben tre occasioni era stato richiesto l’intervento del 118, ma il personale sanitario l’aveva rassicurata sostenendo che si trattava dei classici malesseri collegati alla gravidanza. Dopo l’ennesima chiamata al 118, il 25 maggio scorso la 24enne è stata ricoverata per controlli più approfonditi. Le sue condizioni però sono progressivamente peggiorate fino ad arrivare al 10 giugno, quando i medici hanno deciso di farla abortire per salvarle la vita. Tentativo non riuscito, in quanto le condizioni della donna sono precipitate ed hanno portato alla sua morte. Il marito, come detto ora chiede giustizia ed ha sporto denuncia. Lo studio a cui si è rivolto ha già acquisito la documentazione clinica, relativa al ricovero della donna, per sottoporla ai propri esperti e metterà a disposizione un medico legale di parte nell’auspicato caso in cui la magistratura ordini una perizia autoptica.

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