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Eiaculazione precoce? La soluzione trovata nella protesi peniena: “Funziona più dei farmaci”

Pubblicato il 12 Febbraio 2024

L’eiaculazione precoce, insieme alla disfunzione erettile e all’impotenza, è tra gli spauracchi della popolazione mondiale maschile, soprattutto quella che ha superato gli “anta”. Chi soffre di questi problemi può sorridere, poiché arrivano risultati molto interessanti dalla chirurgia che prevede l’utilizzo di una protesi peniena.

I dati iniziali di uno studio italiano sono incoraggianti e sono stati presentati al Congresso della società europea di medicina sessuale (Essm) che si è tenuto a Bari. Lo studio è stato condotto dall’università dell’Insubria di Varese dagli urologi Gabriele Antonini e Federico Dehò e si è posto come obiettivo principale “il trattamento definitivo dell’eiaculazione precoce in pazienti che non rispondono a nessuna terapia convenzionale”, come hanno spiegato gli autori ad Adnkronos Salute.

Le cause dell’eiaculazione precoce

Come ha spiegato Dehò, l’eiaculazione precoce è un problema che può dipendere da vari fattori: “L’eiaculazione precoce è un problema comune che può derivare da vari fattori, tra cui ansia, stress, o problemi fisici. E’ una condizione che ha un impatto significativo sulla qualità della vita sessuale di molti uomini. Sebbene esistano diverse terapie, come quella cognitivo-comportamentale e farmaci specifici, alcuni pazienti non rispondono assolutamente a queste opzioni, manifestando una persistente frustrazione e insoddisfazione e, nei casi più estremi, fuggendo da relazioni sentimentali”.

Per questi pazienti la protesi peniena sembra essere la soluzione più indicata, come osservato da Antonini: “In Sud America la chiamano la ‘Bombita’. E’ una protesi peniena idraulica che funziona attraverso un sistema di due cilindri collocati all’interno del pene e una piccola pompa posizionata nello scroto. Tutto completamente invisibile ed interno all’organo genitale maschile. La ricerca ha valutato 8 pazienti, con un’età media di 48 anni, refrattari a qualsiasi trattamento per risolvere il problema, che hanno effettuato l’impianto della protesi peniena idraulica”.

I risultati incoraggianti

Antonini ha poi spiegato nel dettaglio come funziona questa protesi: “Il dispositivo idraulico consente al paziente di controllare manualmente l’erezione, mantenendo una durata sessuale adeguata e ritardando l’eiaculazione. I risultati dello studio a distanza di un anno mostrano infatti un allungamento dei tempi eiaculatori per la sensazione di maggiore tranquillità, ma soprattutto permettono ai pazienti di eliminare l’ansia da prestazione e di completare il rapporto sessuale perché, anche dopo aver eiaculato, il pene rimane in erezione”.

Ulteriori dettagli sono poi stati aggiunti da Dehò che ha precisato che la protesi “simula perfettamente una normale erezione non modificando la sensibilità e l’orgasmo. I pazienti guadagnano così un maggiore senso di controllo sulla propria esperienza sessuale, anche più dei farmaci, che possono causare effetti collaterali. La protesi idraulica minimizza questi rischi, offrendo una soluzione più sicura, personalizzata, innovativa ed efficace, consentendo ai pazienti di ripristinare la loro vita sessuale e migliorare il benessere psicologico”.

Dehò ha concluso che la protesi agisce positivamente non solo sul fisico, ma anche sulla mente, benché siano necessari ulteriori studi di approfondimento: “Questa tecnologia avanzata non solo offre un trattamento definitivo al problema, ma restituisce la fiducia e la soddisfazione sessuale per tutti gli uomini che soffrono di eiaculazione precoce resistente alle terapie convenzionali. I risultati ovviamente necessitano ancora di un lungo follow-up”.