Pubblicato il 13 Maggio 2024
Elena Cecchettin contestata in quello che dovrebbe essere tempio della tolleranza, del dialogo.
La sorella di Giulia Cecchettin, la 22enne rapita e uccisa dal suo ex fidanzato Filippo Turetta lo scorso 11 novembre a Vigonovo, in provincia di Venezia, ieri era ospite del Salone del Libro di Torino.
Era nell’Arena Robinson per un atteso monologo sul femminicidio.
“Tutto il corpo della donna è sotto attacco. Soffro spesso di ansia. E sento concretamente sul mio corpo le conseguenze della paura di trovarmi in situazioni di difficoltà”, ha, fra le altre cose, detto in un intenso incontro che suscitato commozione e calorosi applausi.
La contestatrice di Elena Cecchettin, con un rosario in mano, urla "Vade retro Satana. Il patriarcato è un insulto in confronto a voi. Le bestie hanno mantenuto l'istinto materno, voi invece uccidete i vostri figli". #ANSA pic.twitter.com/HnODRcnTya
— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) May 12, 2024
Ma Elena è stata anche oggetto di una contestazione che ha colto tutti di sorpresa. All’improvviso, una donna ha interrotto l’incontro moderato dalla ricercatrice Alessandra Chiricosta urlando slogan provita e antifemministi: “Assassine, il patriarcato è santo. I bambini non si uccidono”.
Cecchettin non ha risposto alla provocazione mentre Chiricosta ha invitato il pubblico a non guardare la contestatrice: “Facciamo resistenza in questo modo come un corpo collettivo”.