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Chiostro basilica Santa Maria Novella

Estate fiorentina 2020: “Scelte difficili ma necessarie”

Pubblicato il 9 Giugno, 2020

Passata la delibera comunale per l’estate fiorentina 2020. Due gli eventi copromossi. Il primo è un progetto di cinema all’aperto presentato da Quelli dell’Alfieri, una grande arena estiva nel Chiostro di Santa Maria Novella, a luglio ed agosto. Il Chiostro è in grado di ospitare fino a 250 persone consentendo il distanziamento personale.
Il secondo è ‘Musica in giro’, progetto realizzato in collaborazione con la azienda K-Array che si propone di portare, in piena sicurezza, musica ed eventi artistici per le vie, piazze e quartieri cittadini con una carovana di furgoncini attrezzati e a impatto ambientale zero e di promuovere la diffusione degli eventi attraverso un canale web.
Un’edizione chiaramente rivista e con delle limitazioni a causa della pandemia Covid-19, ma con agevolazioni per chi propone progetti autofinanziati.
“Siamo stati messi di fronte a scelte difficili ma necessarie – dichiara l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi – e che purtroppo inficiano gran parte del lavoro fin qui svolto per l’edizione 2020 dell’Estate. Adesso lavoriamo per fornire da subito ai cittadini nuove occasioni per ripartire dalla cultura. Non possiamo dare contributi ma prevediamo per esempio l’abbattimento della Cosap o la concessione gratuita di immobili pubblici per la produzione culturale”.

Per quanto riguarda gli spazi estivi, i gestori che non apriranno quest’anno vedranno slittare in proroga di un anno l’assegnazione, godendo così della valenza piena delle assegnazioni previste dal bando di assegnazione.

“In questa Estate forzamente rimodulata – conclude l’assessore – non vogliamo rinunciare a temi ed eventi ai quali abbiamo sempre dedicato risorse, attenzioni ed energie; da un lato il cinema sotto le stelle che negli ultimi anni ha sempre avuto un grande successo di pubblico, e dall’altro la valorizzazione delle zone meno centrali, diffondendo arte e cultura in tutta la città e non solo nel centro storico, anche per evitare assembramenti e contesti di degrado urbano”.



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