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Evasione fiscale internazionale, frodi carosello, indebite compensazioni, illeciti doganali e traffici illeciti di prodotti petroliferi: il bilancio della Guardia di Finanza

Pubblicato il 23 Giugno, 2021

Nel corso dell’anno 2020 la Guardia di Finanza del Veneto ha eseguito in totale 29.671 interventi ispettivi e 3.169 indagini delegate dalla magistratura ordinaria e contabile in tutti gli ambiti della propria missione istituzionale.

LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI

Evasione fiscale internazionale, frodi carosello, indebite compensazioni, illeciti doganali e traffici illeciti di prodotti petroliferi sono alcuni dei fenomeni più gravi, pericolosi e diffusi anche sul territorio regionale su cui si sta concentrando l’attenzione della Guardia di Finanza al fine di contrastare gli effetti distorsivi della concorrenza provocati dalla grande evasione e dalle frodi fiscali, particolarmente dannosi soprattutto nei periodi di crisi.

Un’azione che, nel corso del 2020, si è concretizzata nell’esecuzione di 16.093 interventi ispettivi e 829 indagini delegate dalla magistratura, che hanno permesso di riscontrare 794 reati fiscali (principalmente riferibili all’utilizzo di fatture false, all’occultamento delle scritture contabili e all’omessa dichiarazione) e di denunciare 1.252 responsabili, di cui 18 tratti in arresto. Il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e iva è di oltre 91 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro al vaglio delle competenti Autorità Giudiziarie ammontano ad oltre 781 milioni di euro.

I casi di evasione fiscale internazionale scoperti, principalmente riconducibili a stabili organizzazioni occulte, estero-vestizioni della residenza fiscale, manipolazioni dei prezzi di trasferimento e illecita detenzione di capitali all’estero, sono in tutto 20. Particolare attenzione è stata rivolta anche alle frodi carosello: sono 241 i casi scoperti di società “cartiere” o “fantasma” utilizzate per evadere l’I.V.A., anche mediante indebite compensazioni.

Non meno significativo è l’impegno del Corpo nel contrasto all’economia sommersa, come testimonia l’individuazione di 311 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), che hanno evaso complessivamente 115,5 milioni di euro di IVA. Inoltre, sono stati verbalizzati 217 datori di lavoro per aver impiegato 2.180 lavoratori in “nero” o irregolari. Ammontano, invece, a 101 gli interventi svolti nel settore delle accise, al fine di contrastare la filiera distributiva delle merci illecitamente introdotte sul territorio nazionale mediante servizi di prevenzione nei porti, negli aeroporti e nelle rotabili maggiormente interessate dai traffici illeciti, nonché, nei casi più gravi, attraverso l’esecuzione di 20 indagini di polizia giudiziaria volte a neutralizzare l’operatività delle organizzazioni criminali, anche di carattere transnazionale, operanti nel settore.

Complessivamente, sono stati sequestrati circa 436 mila chilogrammi di prodotti energetici, cui si aggiunge un consumato in frode di oltre 6,9 milioni di chilogrammi. Parimenti intenso è l’impegno dei Reparti a contrasto del contrabbando: nel 2020 sono stati eseguiti 200 interventi che hanno portato al sequestro di 303 Kg di tabacchi lavorati esteri e di 2 mezzi. Fortemente intensificate anche le indagini contro il commercio internazionale della fauna e della flora in via di estinzione, tutelate dalla Convenzione di Washington (c.d. C.I.T.ES.): nel 2020 il Corpo ha partecipato, quale Autorità nazionale competente, alle principali operazioni internazionali congiunte nel settore, eseguendo, negli spazi doganali, 602 controlli. Nel settore del gioco illegale, sono stati eseguiti nel 2020 175 controlli riscontrando 41 violazioni. Inoltre, sono state concluse 17 indagini di polizia giudiziaria.

CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA

La Guardia di Finanza del Veneto ha dedicato, nel corso del 2020, 10 Piani operativi al contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica e a quelle condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni. Si tratta di un settore strategico per il Paese, in quanto il corretto impiego dei fondi pubblici sostiene il tessuto economico nazionale, consente di affrontare le condizioni di disagio in cui possono trovarsi i cittadini e le famiglie, contribuisce a contenere l’esborso complessivo dello Stato e si traduce, in ultima analisi, in un miglioramento complessivo della qualità della spesa, permettendo che essa possa conseguire gli obiettivi cui tende: benessere, crescita e sviluppo.

872 sono gli interventi complessivamente svolti, nel 2020, a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 225 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 45 deleghe svolte con la Corte dei conti. Le frodi scoperte dai Reparti del Veneto in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a circa 9,1 milioni di euro, mentre si attestano su quasi 2,6 milioni di euro quelle nel settore della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di soggetti denunciati complessivamente pari a 311. va a profilarsi, contraddistinto dall’urgente necessità di tutelare la sicurezza economico finanziaria a salvaguardia del “sistema Paese” nella delicata fase post emergenza.

Le attività investigative sono orientate verso contesti che, sulla base di una preventiva analisi delle fenomenologie illecite presenti nelle singole realtà territoriali, risultino connotati da concreti ed immediati profili di rischio, focalizzando l’attenzione sulla conclusione di negozi giuridici da parte di soggetti apparentemente privi di adeguate capacità finanziarie, su settori di particolare rilevanza strategica o ancora sul reimpiego di proventi illeciti nei cc.dd. “beni rifugio” (diamanti, metalli preziosi, valute pregiate, opere d’arte, reperti archeologici, ecc.), nonché connessi con la gestione dell’emergenza sanitaria. In quest’ottica, si è proseguito nell’opera di rafforzamento dello sviluppo degli accertamenti patrimoniali in applicazione della normativa antimafia, anche nei confronti di soggetti connotati da “pericolosità economico-finanziaria”, ed il monitoraggio delle diverse manifestazioni della criminalità nel territorio di riferimento, includendo la c.d. “area grigia”, rappresentata da soggetti che, pur non organici alle consorterie, si propongono quali facilitatori della penetrazione criminale nel tessuto socio/economico.

Questo obiettivo ha visto realizzarsi la sinergica azione del Servizio Centrale I.C.O. con i Gruppi di Investigazione sulla Criminalità Organizzata e con tutti i Reparti territoriali. L’azione volta alla prevenzione e repressione del riciclaggio dei capitali illeciti per impedirne l’introduzione nel tessuto economico-finanziario sano del Paese, nonché per intercettare possibili pratiche di finanziamento del terrorismo, si è fondata e continuerà sempre più a basarsi in futuro, sul piano repressivo, nell’esecuzione di mirate indagini di polizia giudiziaria e sul piano preventivo, nell’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette inviate dai soggetti obbligati ai sensi della normativa antiriciclaggio.

È stata, tra l’altro, conferita priorità all’analisi di quei contesti legati alla fase emergenziale e post emergenziale, che vengono delegati con immediatezza ai Reparti competenti per i conseguenti sviluppi operativi, in relazione alla possibile connessione con tentativi di infiltrazione della criminalità nel sistema economico, alle pratiche speculative sui prezzi dei dispositivi medici di protezione individuale o alle procedure di approvvigionamento di materiale medico, nonché, in prospettiva, con l’utilizzazione delle provvidenze che saranno poste a disposizione di cittadini e imprese per superare la contingente crisi economica. Altra importante direttrice, anche in prospettiva futura, dell’azione della Guardia di Finanza per il contrasto del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo è rappresentata dalla massima valorizzazione delle informazioni acquisite nel corso del controllo economico del territorio. In tale ambito assume grande rilievo, in particolare, il monitoraggio dei movimenti transfrontalieri di valuta dove ha particolarmente inciso la chiusura degli scali aeroportuali dl Veneto e la minore mobilità delle persone.

Sempre allo scopo di garantire la tutela della trasparenza e della legalità del sistema economico imprenditoriale, ulteriore priorità del Corpo continuerà ad essere quella di reprimere i reati fallimentari, societari e bancari, nonché i fenomeni usurari e di abusivismo bancario e finanziario, per salvaguardare i risparmiatori da offerte di soluzioni d’investimento non sicure. Al fine di presidiare al meglio il comparto di specialità della sicurezza della circolazione dell’euro, è stata, infine, intensificata l’azione di contrasto in materia di falsificazione monetaria attraverso una mirata azione di ricerca, prevenzione e repressione finalizzata prioritariamente alla ricostruzione dell’intera filiera del falso, individuando i centri di produzione e di distribuzione delle banconote/monete contraffatte nonché contrastando le ulteriori insidiose condotte fraudolente basate sull’alterazione dei mezzi di pagamento elettronici, come la clonazione di carte di credito e di debito, perpetrati anche attraverso l’utilizzo della rete internet, nell’ottica di salvaguardare l’integrità patrimoniale dei legittimi titolari e degli istituti emittenti.

Nel corso del 2020, invece, con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 350 soggetti, ed ammonta ad oltre 68 milioni di euro il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca operati hanno raggiunto, rispettivamente, la quota di oltre 3,2 milioni di euro e di circa 4,3 milioni di euro. Tali misure ablative ricomprendono beni proposti al sequestro di prevenzione, ai sensi del Codice Antimafia, per un valore di quasi 26 milioni di euro nonché sequestri e confische in via definitiva di beni per oltre 1,7 milioni di euro, conseguenti allo svolgimento di 24 accertamenti nei confronti di 55 soggetti connotati da c.d. “pericolosità economico-finanziaria”, ovvero coloro che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare, ecc..

Al contempo, si è proceduto ad un sistematico ricorso alle alternative misure di prevenzione, individuate dal Codice Antimafia nell’amministrazione e nel controllo giudiziario di aziende infiltrate o condizionate dalla criminalità organizzata, tese al recupero delle condizioni di legalità ed al reinserimento nel mercato economico di queste realtà imprenditoriali. Sono stati eseguiti 4.103 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia. In materia di repressione del riciclaggio dei capitali illeciti sono state sviluppate 57 indagini di polizia giudiziaria, da cui è scaturita la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 242 persone per i reati di riciclaggio e auto-riciclaggio.

Il valore del riciclaggio accertato si è attestato a oltre 192,5 milioni di euro, mentre sono stati effettuati sequestri su ordine della magistratura per 18,7 milioni di euro circa e proposti al sequestro beni per un valore di oltre 170 milioni di euro.

Sono stati, poi, eseguiti ai confini terrestri e marittimi 1.441 controlli volti a verificare il rispetto delle norme sulla circolazione transfrontaliera di valuta da parte dei soggetti in entrata e/o in uscita dal territorio nazionale, con scoperta di illecite movimentazioni per circa 10,5 milioni di euro e accertamento di 307 violazioni. Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari sono stati denunciati 486 soggetti e operati sequestri di beni per un valore pari a circa 3 milioni di euro nonché proposti al sequestro beni per un valore di 36,5 milioni di euro su un totale di patrimoni risultati distratti di oltre 500 milioni di euro. Nel comparto operativo dedicato alla sicurezza della circolazione dell’euro sono stati infine denunciati 281 soggetti, con l’esecuzione di sequestri di valute, titoli, certificati e valori bollati contraffatti per un valore complessivo di circa 150 mila euro.

Tra le attività del Corpo svolte nel 2020 a tutela del mercato dei beni e dei servizi si pongono quelle – convergenti su 3 Piani operativi – a contrasto dei fenomeni di contraffazione di marchi registrati, usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti, nonché delle violazioni alla normativa sul diritto d’autore. In tali ambiti, i Reparti operativi hanno effettuato 535 interventi e dato esecuzione a 86 deleghe dell’Autorità Giudiziaria, sottoponendo a sequestro quasi 3,3 milioni di prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy e non sicuri nonché di 80 chilogrammi di prodotti alimentari recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere.

CONTROLLO DEL TERRITORIO E CONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI VIA MARE

Il controllo del territorio, del mare e dello spazio aereo sovrastante per il contrasto ai traffici illeciti è assicurato attraverso un dispositivo d’intervento unitario, che prevede l’integrazione tra le diverse componenti territoriale, investigativa, aeronavale e speciale del Corpo. In questo contesto, assume particolare rilevanza l’attività svolta dalla Guardia di Finanza a mare in materia di lotta ai fenomeni di illegalità economico-finanziaria, cui si aggiunge il contrasto dei traffici illeciti diretti verso le coste nazionali, quindi, dell’Unione europea.

Al Corpo sono state, infatti, attribuite rilevanti ed esclusive funzioni nell’ambito del comparto di specialità della sicurezza del mare. Il Reparto Operativo Aeronavale di Venezia dispone di 47 unità navali di varie classi e tipologie, dislocate presso i Reparti navali di Venezia, Chioggia, Caorle e Porto Levante e 2 elicotteri con base presso l’aeroporto di Tessera. Dal mese di settembre 2020 è operativa in laguna anche la prima vedetta a propulsione ibrida in uso al Corpo, particolarmente versatile nelle acque lagunari e a bassissima emissione di CO2. Nel corso del 2020 sono state condotte 4.337 missioni navali per un totale di 14.510 ore di moto e 119.520 miglia nautiche percorse. Inoltre sono state effettuate 359 missioni di volo per un totale di 460 ore di volo.

Con riferimento al peculiare contesto lagunare il Corpo, attraverso la Componente Aeronavale, ha assicurato complessivamente 478 interventi di Polizia Demaniale, Marittima, Ittica, Doganale e Ambientale che hanno consentito di verbalizzare 697 soggetti, di cui 15 denunciati e 160 sanzionati amministrativamente. Trasversalmente, i Reparti Aeronavali hanno inoltre garantito ulteriori 648 interventi ai fini delle imposte dirette e indirette e degli altri tributi locali, delle accise, del controllo economico del territorio, del sommerso di lavoro e dei finanziamenti al fondo europeo per la Politica Comune della Pesca.

Nel comparto della lotta al traffico degli stupefacenti, nel corso del 2020 la Guardia di Finanza del Veneto ha proceduto al sequestro, complessivamente, di 1.285 kg di sostanze stupefacenti di cui oltre 1.182 Kg tra hashish e marijuana, 26 Kg di cocaina e circa 77 Kg di altre droghe. 310 i soggetti denunciati di cui 92 sono stati i narcotrafficanti arrestati e 10 i mezzi utilizzati per l’illecito traffico sequestrati. Sul fronte dell’immigrazione clandestina, risultano fermati e segnalati alle Questure 10 cittadini stranieri sprovvisti di regolare permesso di soggiorno.

LE OPERAZIONI DI SOCCORSO E IL CONCORSO NEI SERVIZI DI ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA

Prosegue incessante la quotidiana azione di soccorso della componente specialista della Guardia di Finanza, impegnata nelle principali e più complesse operazioni di salvaguardia della vita umana in ogni ambiente e contesto. In tale ambito, nel 2020, gli interventi effettuati dal Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (S.A.G.F.), che si compone di militari altamente specializzati in grado di operare in ambiente montano, ipogeo, impervio e non antropizzato, e di unità cinofile da soccorso, costantemente supportato dal comparto aereo del Corpo, a garanzia della tempestività degli interventi, sono stati 43 ed hanno permesso di portare in salvo 44 persone.

L’impegno concorsuale del Corpo nella tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica è stato confermato, altresì, nell’ambito delle recenti direttive emanate dal Ministero dell’Interno per la gestione delle manifestazioni pubbliche e di eventi di particolare rilevanza, cui il Corpo partecipa con l’impiego dei militari specializzati Anti Terrorismo Pronto Impiego “AT-P.I.”. Nel generale contesto del concorso al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, rientrano anche gli eventi di respiro internazionale caratterizzati dalla contemporanea presenza di numerose Autorità estere e, spesso, organizzati in luoghi anche prospicienti le aree litoranee e portuali. Nel 2020, la Guardia di Finanza ha impiegato complessivamente circa 320 mila ore/uomo in servizi di tutela dell’ordine pubblico per vigilanze, scorte, sicurezza e tutela in occasione di manifestazioni, eventi sportivi, consessi internazionali e altri eventi.

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