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Ex ospedale San Giovanni di Dio: i due grandi ovali di Violante Ferroni tornano a splendere

Ex ospedale San Giovanni di Dio: i due grandi ovali di Violante Ferroni tornano a splendere

Pubblicato il 9 Giugno, 2021

Dopo un’assenza durata due anni, tornano a splendere, nell’atrio monumentale dell’ex ospedale San Giovanni di Dio, in Borgo Ognissanti a Firenze, di proprietà della Ausl Toscana Centro, i due grandi ovali realizzati a metà del Settecento dalla pittrice fiorentina Violante Ferroni, e raffiguranti San Giovanni di Dio che cura gli appestati e San Giovanni di Dio che distribuisce il pane ai poveri. Le due opere, dipinte a olio su tela, sono state oggetto di un accurato restauro promosso da Awa (Advancing women artists), l’associazione americana che opera in Toscana, impegnata nel recupero e nella valorizzazione di opere realizzate da artiste, i nomi e i volti meno noti del nostro immenso patrimonio artistico. Alla cerimonia di ricollocazione delle tele, avvenuta oggi in forma privata, hanno preso parte Giancarlo Landini, presidente di fondazione Santa Maria Nuova onlus; Esther Diana, responsabile settore Biblioteca, Ricerca ed Editoria della fondazione Santa Maria Nuova onlus; Linda Falcone, direttore di Awa; le restauratrici Marina Vincenti e Elizabeth Wicks; Maria Pia Zaccheddu, funzionaria della Soprintendenza; e Sergio Balatri, fondatore e segretario tesoriere dell’associazione Ospedale San Giovanni di Dio. “Possediamo un patrimonio inestimabile, legato alla storia dei nostri antichi ospedali. E ogni volta che riusciamo a recuperarne una parte, attraverso un restauro o una ricollocazione, rendiamo omaggio a chi prima di noi si è impegnato per soccorrere e curare” ha commentato Giancarlo Landini. “Le opere di Violante Ferroni sono emozionanti. Ringrazio Awa che ha saputo valorizzare il talento di questa pittrice fiorentina, e le restauratrici e la Soprintendenza per la cura dimostrata nel restituire lo splendore originario a questi dipinti. Mi auguro, infine, che le porte di questo antico ospedale possano presto tornare ad aprirsi per svelare a tutti la bellezza che conservano da secoli”.

Violante Ferroni ha avuto una carriera artistica precoce. Questi due grandi ovali provengono da una committenza prestigiosa, pubblica, e attestano l’alta considerazione artistica della Ferroni e la sua solida reputazione come pittrice. Le artiste, infatti, all’epoca si dedicavano prevalentemente a ritratti o nature morte di piccole dimensioni e commissionate esclusivamente da privati”, ha spiegato Linda Falcone. “Il restauro ci ha permesso di entrare in contatto con la tecnica pittorica della Ferroni. La firma, scoperta dalle restauratrici, è simbolo di dignità professionale e di orgoglio, un vero messaggio di autostima. I dipinti di Violante Ferroni concludono il nostro progetto di valorizzazione delle artiste, che ci ha portato a restaurate ben 70 opere. Grazie a questa esperienza, ci auguriamo di aver tracciato una strada precisa che punta a far emergere quanto di bello le donne abbiano fatto e stiano facendo in campo artistico”.

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