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Falcomatà-Minicuci, un abbraccio che cambia la storia?

Pubblicato il 10 Ottobre, 2020

7 ottobre 2020: la foto in evidenza potrebbe assumere, per Reggio Calabria, una importanza non trascurabile nei prossimi 5 anni. Ma riavvolgiamo il nastro.

Al termine di una campagna elettorale aspra per l’elezione di nuovo sindaco e nuova Giunta comunale di Reggio Calabria, gli unici confronti tra i due candidati arrivati al ballottaggio, Giuseppe Falcomatà e Antonino Minicuci, hanno oltrepassato il limite divenendo autentico scontro politico-generazionale. Non ci soffermeremo, però, su termini e strategie usate.

La mattina del 7 ottobre 2020, al termine della proclamazione del “nuovo-vecchio” sindaco, succede quel che non ti aspetti: Antonino Minicuci si avvicina a Falcomatà, si complimenta con il primo cittadino e lo rassicura sulla propria permanenza in seno al Consiglio. “Temi che me ne vada? Non me ne andrò, resterò e ti aiuterò!”. E poi l’abbraccio, certificato da foto e video.

Ecco, al di là delle visioni politiche di chi legge, è innegabile che l’esperienza da burocrate di Antonino Minicuci potrebbe risultare molto utile alla nuova “Giunta Falcomatà”. Il candidato del centrodestra apporterebbe, infatti, quel tasso di esperienza e conoscenza della macchina amministrativa che forse ha fatto difetto al Primo Tempo del sindaco reggino.

Tale decisione rappresenterebbe un grande passo per una città che, sull’altare delle contrapposizioni, a volte effimere, ha spesso sacrificato il proprio futuro. Per una volta, deposte le armi elettorali, si potrebbe pensare a rilanciare la città, nel rispetto dei ruoli (Sindaco, Giunta, Maggioranza, Opposizione), facendo emergere non il solito, vicendevole livore ma l’interesse supremo per Reggio Calabria.

E forse, diciamola tutta, questo avrebbe dovuto essere, nel centrodestra, il ruolo di Minicuci. Lui, che politico non è, avrebbe potuto e dovuto affiancare un volto più conosciuto e addentro ai fatti della città, un politico spendibile in queste elezioni. Elezioni che, per il centrodestra, sono nate male e finite peggio. E non certo per colpa di Minicuci, buttato nella mischia a 45 giorni dal voto senza programmazione alcuna.

Ma torniamo alla foto. Una immagine che richiama alla mente le parole di Minicuci a Falcomatà, “resto e ti aiuto”. Così fosse, una eventuale rinascita di Reggio sarebbe da attribuire non ad una parte politica ( o quanto meno non esclusivamente) ma ai reggini, finalmente capaci di collaborare per il bene di tutti. Forse è un sogno, una utopia, chissà.

Tutti al lavoro, gomito a gomito, non per conquistare un vantaggio politico in vista del prossimo voto, ma per raggiungere obiettivi capaci di far risorgere Reggio Calabria. Sarà utopia, certo, ma quel gesto porta con sé un carico di speranze che non possono e non devono essere dimenticate. Chissà se un abbraccio potrà cambiare la storia…

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