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Falso veterinario maltrattava animali, denunciato medico generico

Falso veterinario maltrattava animali, denunciato medico generico

Pubblicato il 18 Luglio 2020

Falso veterinario maltrattava animali, denunciato medico generico. Sono stati i militari della stazione Carabinieri forestali di Ceppeto (FI) e il personale del Nucleo Guardie Zoofile di Firenze/Prato, a denunciare un medico generico per esercizio abusivo della professione di veterinario e maltrattamento di animali perché eseguiva il taglio delle orecchie di pitbull. Elevate anche sanzioni per 1.400 euro.

Le indagini sono andate avanti per due anni da parte della Sezione Investigativa Speciale Tutela Animali del Nucleo Guardie Zoofile Enpa di Firenze/Prato, e hanno portato ad individuare una persona che si adoperava ad eseguire operazioni di conchectomia bilaterale (taglio delle orecchie) a cani di razza pitbull, sia di proprietà personale sia altrui.

I carabinieri e le guardie zoofile hanno compiuto operazioni di polizia giudiziaria, dirette dalla Procura della Repubblica di Prato, che hanno portato alla perquisizione di due abitazioni, una a Sesto Fiorentino e l’altra a Calenzano, alla ricerca ed eventualmente al sequestro di mezzi, strumenti e documenti inerenti il reato di maltrattamento animali ed altre azioni illegali, emersi nel corso delle indagini investigative.

Dalla copiosa documentazione acquisita nelle attività investigative, le prime ipotesi di responsabilità risalgono al 2018, quando a Montespertoli fu individuato un cane di razza pitbull con le orecchie tagliate e nell’occasione fu presentato un certificato medico di un veterinario di Foggia che attestava il taglio delle orecchie a seguito di episodi di aggressione tra cani.

Il medico veniva contattato per la verifica della certificazione veterinaria. Ma il dottore contestava la falsità del certificato cui era stata apposta una firma non sua, e segnalò come da tempo avesse presentato denuncia contro alcune persone che falsificavano il suo ricettario, tra le quali anche quello oggetto delle indagini successive.

Nel 2019 sono stati effettuati dei controlli su un allevamento di cani di razza pitbull nel Comune di Calenzano, per altro ampiamente pubblicizzato sulle piattaforme social in particolare Facebook, dove sono stati individuati alcuni cani cui era stata praticata la conchectomia bilaterale. Per due di
essi, sono stati presentati i certificati veterinari, redatti rispettivamente da un medico di Foggia e da un medico di Marcianise (Ce)
.

Tutto questo ha tuttavia insospettito gli agenti che hanno chiesto alle Stazioni Carabinieri Forestali competenti per territorio di poter sentire gli
interessati e appurare così se la documentazione fosse vero o meno.

Le operazioni di perquisizione e sequestro hanno portato al rinvenimento di ulteriori elementi di prova quali un altro certificato medico su carta intestata del veterinario di Foggia, completamente in bianco ma con timbro e firma del medico, libretti di vaccinazione timbrati dallo stesso indagato
(in qualità di medico generico), diverse confezioni di vaccini ancora da inoculare, aghi da sutura con relativi fili, due cauterizzatori elettrici per uso chirurgico, pinze emostatiche, bisturi.

Le certificazioni mediche veterinarie oggetto di controllo da parte dei Carabinieri forestali di Foggia e di Caserta, sono risultate falsificate.
Nel corso degli accertamenti sono state contestate tredici sanzioni amministrative per un totale di 1.400 euro, per la gestione non conforme dei cani, in violazione della legge della Regione Toscana sulle norme per la tutela degli animali di affezione e la prevenzione del randagismo.

Le ipotesi penali violate sono al vaglio dell’autorità giudiziaria per i reati di continuazione del reato e maltrattamento animali e abuso
dell’esercizio della professione medico veterinaria. L’ufficio legale dell’Enpa nazionale ha formalizzato l’atto per la costituzione di Parte Civile
nell’eventuale processo penale.

I militari dell’Arma di Ceppeto (Fi) con la collaborazione della Polizia Municipale di Calenzano hanno effettuato anche il sequestro per abusi edilizi di un immobile in uso dell’indagato.