Pubblicato il 22 Settembre, 2020
Non che ci fossero dei dubbi, ma l’indagine effettuata dalla Camera di commercio indica precisamente come e quanto il Covid abbia influito negativamente sulla spesa delle famiglie torinesi. L’indagine è stata svolta analizzando la spesa di 160 famiglie torinesi, che hanno anche risposto a un questionario su come fossero cambiate le abitudini di consumo durante il lockdown.
Nel primo semestre 2020 i consumi delle famiglie sono calati del 6,5% tornando ai livelli del 2015, dopo anni di crescita continua. Il calo è provocato esclusivamente ai consumi non alimentari, che scendono anche al di sotto dei livelli del 2015; al contrario i consumi alimentari crescono dell’1%, arrivando a rappresentare il 17% della spesa complessiva mentre lo scorso anno era il 15%. Le famiglie torinesi hanno, in sostanza, tagliato gran parte delle spese voluttuarie, come vacanze, pranzi e cene fuori, cinema e teatro, anche se bisogna ricordare che durante il lockdown erano attività non consentite. Naturalmente sono aumentate le spese per le utenze domestiche e per le comunicazioni e sono diventati più frequenti gli acquisti on line e nei supermercati a scapito dei negozi di vicinato. La spesa alimentare ha raggiunto i 405 euro mensili per famiglia, con aumenti contenuti per tutte le componenti, fatta eccezione per i cibi di asporto che hanno registrato un aumento del 40%. Tra le varie voci, quella dell’abitazione (a cui si sommano anche le utenze domestiche) continua a rappresentare la componente principale (51,7%) delle spese non alimentari, in crescita del +2,8% rispetto allo stesso periodo del 2019, in particolare nelle utenze domestiche. Altro indicatore preoccupante: è quasi dimezzata la quota di reddito accantonata per il risparmio famigliare.