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Favaro Veneto e Mirano, un arresto per truffa, denunciato minore per spaccio e notificato un divieto di avvicinamento a “stalker”

Pubblicato il 4 Novembre, 2021

4.11.2021 – Continua l’attività di controllo del territorio posta in essere dagli uomini dell’Arma della Compagnia di Mestre. In particolare il controllo è stato focalizzato sulle manifestazioni criminali che maggiormente sono emerse nelle settimane scorse e che sono state riprese dagli organi di stampa locali, ovvero: lo spaccio di stupefacenti tra giovanissimi, le truffe seriali e la violenza di genere con atti persecutori.


I Carabinieri di Favaro Veneto sono impegnati ormai quotidianamente per frenare il triste fenomeno dello spaccio e consumo di stupefacenti tra i giovanissimi residenti nell’ampia municipalità del Comune di Venezia, che come numero di residenti tra centro e frazioni è seconda solo a Mestre. Posti sotto stretta osservazione sono in particolare i parchi cittadini che, a causa delle temperature ancora relativamente miti, sono ancora frequentatissimi. Nel corso della serata di ieri l’occhio attento dei militari, insospettiti dal suo atteggiamento, viene attirato da un ragazzo che si aggira per il parco, apparentemente senza plausibile giustificazione. Il ragazzo viene fermato e controllato, ed a seguito della perquisizione personale vengono rinvenuti 34 grammi di Hashish, pronto a passare di mano, previa pesatura sul posto, giacché il nostro si era portato anche il bilancino appresso. V.M., classe 04 viene anche trovato con quasi 100 euro in tasca, somma ritenuta il provento dello spaccio in pieno svolgimento, anche perché a casa i militari non trovano nulla rispetto a tutto quello che il ragazzo si era portato al parco. Il ragazzo è stato quindi segnalato alla competente Autorità Giudiziaria poiché emersi elementi per ritenerlo detentore ai fini di spaccio di stupefacente.


I Carabinieri di Mirano, dal canto loro, hanno tratto in arresto, su ordinanza emessa dal Tribunale di sorveglianza di Venezia, H.J. classe 1982 pregiudicato di etnia Rom, ritenuto responsabile del reato di Truffa commessa lo scorso settembre ai danni di anziani e giunta a condanna di un anno e mezzo di detenzione domiciliare.


La Stazione di Mestre, infine, ha rintracciato e sottoposto S.R.Z., classe 1998, dal Bangladesh, al divieto di avvicinamento alla persona offesa, misura di prevenzione personale, poiché si è reso responsabile di atti persecutori nei confronti di una donna.

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