Pubblicato il 19 Gennaio 2024
C’è ancora Report, la trasmissione d’inchiesta della Rai condotta da Sigfrido Ranucci, nel mirino di Fratelli d’Italia.
Dopo Daniela Santanché, Ignazio La Russa e Francesco Lollobrigida, questa volta tra i servizi contestati c’è quello che riguarda il padre della premier Giorgia Meloni che, secondo il racconto autobiografico della presidente, non vede dal 1988, quando aveva 11 anni.
Fratelli d'Italia contro #Report per le inchieste sul Presidente La Russa e sul padre della Presidente del Consiglio Meloni: firmata in Commissione di Vigilanza Rai un’interrogazione per chiedere intervento contro la trasmissione condotta da Ranucci 👇https://t.co/u4UCsx5lBV
— Report (@reportrai3) January 19, 2024
Le tensioni anche questa volta si sono scaricate in commissione di Vigilanza, dove i parlamentari di Fratelli d’Italia hanno depositato una interrogazione chiedendo l’intervento della presidente Marinella Soldi e dell’amministratore delegato Roberto Sergio sulla trasmissione.
Intanto, sono circolate voci secondo cui il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, avrebbe chiesto d’intervenire su Giovanni Anversa, vicedirettore PrimeTime, per l’imitazione che Virginia Raffaele ha fatto della direttrice d’orchestra e consulente del ministro, Beatrice Venezi, nel programma Colpo di luna.
Sull’addebito né Anversa né i vertici Rai hanno finora fornito informazioni, riferisce il Corriere.
Tornando a Report, Fratelli d’Italia contesta un servizio dell’8 ottobre, intitolato “La Russa Dinasty”, nel quale un ex colonnello dei carabinieri, Michele Riccio, dice di aver saputo da un suo informatore mafioso che Cosa nostra, nel 1994, avrebbe dato indicazione di votare per Forza Italia e per Antonino e Vincenzo La Russa.
Un testimone che, secondo l’interrogazione, sarebbe stato già giudicato inattendibile dalla magistratura.
L’altra inchiesta sotto accusa data 14 gennaio e s’intitola “Mafia a tre teste”. In questo caso il pentito di Camorra, Nunzio Perrella, parla di un presunto legame tra Franco Meloni, padre della presidente del Consiglio, e il boss camorrista Michele Senese, con cui avrebbe avuto un incontro a Nettuno nel 1992.
Anche qui la contestazione è che il pentito sarebbe già stato considerato inattendibile.
Solidarietà a Report arriva dalla leader del Pd, Elly Schlei, che parlando a margine del seminario dei parlamentari pd a Gubbio ha detto: “Meloni ha superato Berlusconi: questi attacchi al diritto di inchiesta nemmeno con l’editto bulgaro… Bisogna inventare altri tipi di editti, non so se editti ungheresi. Sono attacchi non degni di una democrazia”.
“Meloni ha superato Berlusconi: questi attacchi al giornalismo di inchiesta non li abbiamo visti nemmeno ai tempi degli editti bulgari. Ai tempi di Orban li chiamerei editti ungheresi. Comunque sono attacchi non degni di una democrazia. #Report” – @ellyesse pic.twitter.com/O91k9O0qrY
— Partito Democratico 🇮🇹 🇪🇺 (@pdnetwork) January 19, 2024
“FdI attacca Report, un programma di informazione. Una informazione scomoda per la presidente del Consiglio e il suo partito? Può darsi. Ma l’informazione deve essere pubblica e soprattutto libera”, scrivono in una nota i parlamentari Pd della commissione di Vigilanza sulla Rai.
“Meloni ha superato Berlusconi: questi attacchi al giornalismo di inchiesta non li abbiamo visti nemmeno ai tempi degli editti bulgari. Ai tempi di Orban li chiamerei editti ungheresi. Comunque sono attacchi non degni di una democrazia. #Report” – @ellyesse pic.twitter.com/8D7RIy500m
— SilviaAM⚓️ (@sissiisissi2) January 19, 2024
Anche dal M5S giunge la solidarietà a Report: “Non entriamo nel merito del contenuto dei servizi mandati in onda da Report – osservano i parlamentari grillini in Vigilanza – ma ci limitiamo ad osservare che si susseguono interventi a gamba tesa, in chiaro o sotto traccia, sul servizio pubblico e sull’informazione in generale per limitare la libertà di stampa”.