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Ferrari e Bezzini: “Rimateria ci impedisce i carotaggi: è chiaro che la Società abbia qualcosa da nascondere”

Pubblicato il 25 Settembre, 2020

Che Rimateria sia impegnata a non permetterci di fare i carotaggi è ormai lapalissiano. È ancora più chiaro oggi, quando la Società ci ha comunicato la propria intenzione di chiedere una nuova, ennesima autorizzazione, stavolta da parte del Tribunale che sta curando il concordato.


Ma non solo: Rimateria oggi ci chiede addirittura una malleva che, nel caso fosse sottoscritta, esporrebbe il Comune a rischi eccessivi, accollandosi responsabilità ben oltre ogni ragionevole accordo.

Il Comune di Piombino ha fatto tutto quello che doveva fare per rendere possibile l’intervento: ha acquisito tutta la documentazione e, soprattutto, ha individuato le risorse nel bilancio comunale.

Rimateria ci ha chiesto un’autorizzazione per accedere alle aree di competenza: abbiamo inviato una richiesta formale a Rimateria accolta positivamente dal presidente Pellati, che ha inoltrato tale richiesta allo staff tecnico della società. Il Cda di Rimateria ha, poi, sollevato due ordini di criticità, tecnica e di diritto: il Comune ha, quindi, fornito tutte le garanzie sui protocolli operativi forniti dalle società specializzate che compiono le indagini geotecniche con le migliori tecnologie e in regime di assoluta sicurezza.

Il Comune ha affermato che le operazioni si svolgeranno nel rispetto delle normative vigenti.

La vicenda non si è esaurita lì: il Cda di Rimateria, poiché questa attività non era prevista dalle clausole dell’Aia in corso, ha rimesso la competenza al soggetto con funzioni concessorie, cioè la Regione Toscana. Abbiamo, quindi, richiesto il nulla osta alla Regione Toscana che ha autorizzato i carotaggi.


Nonostante tutto il lavoro fatto, le garanzie date e le autorizzazione ottenute, Rimateria si ostina a non ci permetterci l’ingresso in discarica per i carotaggi.

Oggi Rimateria, con queste nuove richieste inaccettabili, di fatto scopre la sua reale intenzione: la Società non vuole i carotaggi perché, molto semplicemente, ha timore dei risultati.

Tanto da chiedere al Comune di accollarsi danni patrimoniali connessi all’eventuale sospensione dei conferimenti nel caso in cui i risultati evidenziassero la presenza di sostanze pericolose che non potevano essere lì conferite.

Noi non possiamo accettare una simile posizione e, da domani, saremo costretti a ricorrere ad altre misure.

Francesco Ferrari, sindaco di Piombino
Carla Bezzini, assessore all’Ambiente

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