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Festival di Arte Irregolare e dell’Outsider Art 2020

Dal oggi venerdì 2 a domenica 4 ottobre 2020, Bologna ospita per la prima volta il festival itinerante di Arte irregolare e dell’Outsider Art, dedicato agli artisti dalla creatività differente che non trovano spazio nei normali canali espositivi.

Dal oggi venerdì 2 a domenica 4 ottobre 2020, Bologna ospita per la prima volta il festival itinerante di Arte irregolare e dell’Outsider Art, dedicato agli artisti dalla creatività differente che non trovano spazio nei normali canali espositivi.

Il Festival rientra tra le iniziative che hanno sostenuto la candidatura del Comune di Bologna al Premio Europeo Città Accessibile, un percorso partecipato per portare Bologna oltre le barriere il cui report è stato recentemente presentato alla Commissione europea.

Le iniziative del festival saranno soprattutto online: dalla “Mostra che non c’è. Quattro itinerari nell’arte irregolare”, agli interventi dei maggiori esperti di Outsider Art come Giorgio Bedoni ed Eva di Stefano. Sempre da casa, si potrà seguire Francesca Renda che ci porterà in via del Pratello sulle tracce dell’artista outsider Roberto Mastai; lo spettacolo del Teatro Camelot ripercorre la storia del Primo miracolo di Gesù Bambino del Mistero buffo di Dario Fo. In programma anche due conversazioni su piattaforma webinar condotte da Simona Olivieri, architetto e artista terapista, che discuterà con gli atelier e gli artisti più noti del settore.

Il Festival dell’Arte Irregolare è al tempo stesso una mostra per valorizzare le competenze artistiche che non trovano spazio nei consueti canali espositivi; una formazione per riflettere sui processi di inclusione sociale e lavorativa attraverso l’arte e una festa per conoscersi e creare nuove opportunità di collaborazione. Il Progetto è nato nell’ottobre 2014 dalla collaborazione tra il Comitato Nobel per i Disabili e il Dipartimento di Salute Mentale di Bologna. L’edizione 2020 è organizzata dal Nuovo comitato Il Nobel per i Disabili di Franca Rame, Dario e Jacopo Fo con il sostegno del Comune di Bologna, dell’Ausl e dell’Università di Bologna.

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