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Finge la propria morte, pur di non pagare gli alimenti alla moglie

Pubblicato il 9 Aprile 2024

Nella strana cronaca della vita, si delineano narrazioni tanto eccentriche quanto straordinarie. Tra queste vicende, frequentemente si celano tragedie personali e strategie estreme per sfuggire agli obblighi finanziari. È il caso di Jesse Kipf, un uomo statunitense del Kentucky, che ha recentemente confessato di aver ideato un piano fuori dal comune per eludere il pagamento dell’alimentazione della moglie e dei figli

Ha inscenato la propria morte

Jesse Kipf, 39 anni, ha confessato davanti ai giudici di aver commesso frode informatica e furto d’identità. Il suo metodo? Ha ottenuto accesso al sistema di registro dei decessi delle Hawaii, dove ha falsificato un certificato di morte attribuendolo a se stesso. Utilizzando le credenziali di un medico di un altro stato, ha applicato una firma digitale al documento, rendendolo ufficiale agli occhi delle autorità governative.

Secondo quanto dichiarato dai magistrati, questa alterazione dei dati ha determinato l’iscrizione della presunta morte di Kipf in diversi archivi governativi. L’intento dietro questo gesto era evidente: eludere gli impegni finanziari nei confronti della sua ex moglie e dei suoi figli. Tuttavia, il piano è fallito quando le autorità hanno scoperto la sua frode.

Attualmente, Jesse Kipf è alle prese con serie implicazioni giuridiche. È stato giudicato colpevole di dover indennizzare la sua ex moglie con una somma di 116.000 dollari, oltre a pagare 200.000 dollari a varie imprese e istituzioni governative che ha ingannato durante la sua frode. Oltre ai compensi economici, affronta una potenziale condanna fino a sette anni di reclusione e una multa che potrebbe arrivare fino a 500.000 dollari.

Il caso di Jesse Kipf pone in luce molteplici interrogativi riguardanti il sistema giuridico e i suoi strumenti di supervisione. Il suo estremo tentativo di fingere la propria morte evidenzia l’influenza del denaro e le drastiche misure che alcune persone sono disposte a intraprendere per eludere i loro obblighi finanziari.

Nonostante i suoi tentativi il piano alla fine è andato storto, e Kipf ora dovrà versare circa 116.000 dollari alla sua ex moglie. Insieme a 200.000 dollari alle imprese e alle agenzie governative che ha hackerato. Inoltre, rischia un massimo di sette anni di carcere e fino a 500.000 dollari di multe.

La sentenza definitiva per Jesse Kipf è stata fissata provvisoriamente per il 12 aprile. Sarà un momento cruciale per lui e per coloro che sono stati coinvolti nella sua intricata rete di inganni.