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FLASH MOB A PUNTA SECCA: PROTESTA DEI RISTORATORI DI CO.RI.SICILIA. IN PIAZZA INSCENATO ANCHE IL “FUNERALE” DELL’ECONOMIA E DELLE PARTITE IVA. CON TANTO DI BARA

Pubblicato il 23 Aprile 2021

E’ un gran giorno per Punta Secca. Dopo essere stata per tanto tempo sotto i riflettori per le avventure del Commissario Montalbano, oggi la località marinara è stata teatro di una importante protesta organizzata da Co.Ri.Sicilia, il movimento che si è costituito per rappresentare le istanze dei ristoratori siciliani.

Il flash mob è iniziato, come previsto, stamattina intorno alle 11 e ha visto a Piazza Faro e Piazza Torre, operatori turistici, titolari di campeggi o di B&B, ma anche parrucchieri, estetisti, fotografi, fiorai, fieristi, operatori del teatro e della cultura, di palestre e strutture ludiche, di strutture ricettive e agenzie di viaggi, dello spettacolo e dell’animazione, del wedding e delle cerimonie, uniti per chiedere a spada tratta il ritorno alla normalità.

Tanta gente ma anche tanta attenzione al rispetto delle norme anti covid. Sono state create diverse postazioni simboliche, “allegoria” di quel lavoro che era una volta: i campeggiatori hanno montato una una tenda, i B&B hanno portato un letto, i piazzaioli le pizze, il cuoco gli spaghetti, il parrucchiere lavora su un manichino.

La manifestazione ha visto anche celebrare il “funerale” dell’economia e delle sue Partite Iva. Partite Iva che sono state simbolicamente consegnate sul sul terrazzo della casa di Montalbano, luogo simbolo della cultura e del turismo di questa zona della Sicilia. 

 “Non possiamo fermarci – dichiara il presidente Raffaele Fiaccavento – il comparto è al collasso. Il governo parla di riaperture, ma a quali condizioni? Appena riapriremo i nostri locali avremo le tasse da pagare, i contributi previdenziali, i tributi comunali e statali. Dovremo pagare gli affitti e chi non l’ha fatto in questi mesi rischia lo sfratto. Pare che il governo non voglia più prolungare la moratoria sui mutui. Per riprendere l’attività e fare gli acquisti servono soldi e noi non li abbiamo: in 14 mesi di stop abbiamo dato fondo alle nostre risorse. Chiediamo un intervento forte che ci consenta di riprendere il lavoro in serenità”.