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Forlì

Forlì, Meloni e Vod der Leyen contestate: “Basta passerelle” (VIDEO)

Pubblicato il 17 Gennaio 2024

E’ durato circa un’ora il colloquio, all’interno del Municipio di Forlì, tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e quella della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen.

Le due presidenti erano giunte nella sede comunale intorno alle 13.30 per un summit sugli aiuti economici europei a seguito dell’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna, lo scorso maggio. 

L’arrivo, sotto la pioggia, è stato accolto da diversi fischi e dal grido “Rispetto, rispetto” lanciato da alcune decine di manifestanti in attesa, fin dal mattino, delle due presidenti. Dalla folla è stato urlato anche “Rispetto per la Romagna, no a questa passerella”.

“Von der Leyen, che con me e Bonaccini era stata sui territori pochi giorni dopo l’alluvione e si era presa delle responsabilità e degli impegni a dare delle risposte anche dal punto di vista europeo, torna a Forlì. E quelle risposte sono arrivate particolarmente con questa revisione del Pnrr” che “ci consente di investire 1,2 miliardi particolarmente”, tra le altre cose “sulla difesa idraulica e il ripristino di viabilità e infrastrutture stradale”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento per la firma dell’accordo per lo Sviluppo e la coesione tra il governo italiano e la Regione Emilia Romagna. 

“Arriviamo a una cifra di 687 milioni di euro che viene mobilitata oggi con questa firma. Complessivamente 92 progetti, poche grandi priorità: non risorse che vengono spese in centinaia di microprogetti, ma scegliere sulle priorità che rappresentano un volano”. Lo ha dichiarato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento in occasione della firma.

“È stato un lavoro silenzioso, difficile da raccontare, che non trova tanto spazio nel lavoro quotidiano, ma del quale io vado particolarmente fiera, per superare alcuni limiti che l’Italia ha avuto fin oggi. Il mio obiettivo, il nostro obiettivo, è trasformare l’Italia da nazione che spesso è stata considerata fanalino di coda nell’utilizzo dei fondi europei, a nazione che possa diventare modello per l’utilizzo dei fondi europei”. Lo ha dichiarato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento in occasione della firma dell’accordo per lo Sviluppo e la coesione tra il governo italiano e la Regione Emilia Romagna.

Manifestanti: “E’ solo una passerella”

Hanno aspettato, sotto una pioggia sottile, l’arrivo della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e di quella della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, “per far si che una passerella del genere, perché questa qui è una passerella, non scorra nuovamente sopra le nostre teste”.

Alcune decine i manifestanti (davanti a un ingente schieramento delle forze dell’ordine) che sotto l’egida e la bandiera del comitato ”Appello per l’Appennino Romagnolo” si sono dati appuntamento in Piazza Saffi, a Forlì, proprio davanti al Municipio.

“Stiamo vivendo da otto mesi una situazione drammatica – ha osservato Gianni Fagnoli, esponente dell’ Appello per l’Appennino romaghnolo – abbiamo decine di migliaia di persone disperate e rovinate che non hanno avuto assolutamente niente, una ricostruzione che fino ad ora è stata fatta solamente sugli annunci e sulla carta di cui, nel concreto, si sono fatti carico i romagnoli con i propri risparmi e il proprio lavoro”.

Di fatto, ha aggiunto, “questa cosa che viene fatta oggi poteva essere considerata vicinanza ai territori sei mesi fa, non adesso. Adesso è solamente campagna elettorale”.

Quindi, ha argomentato ancora l’esponente degli alluvionati romagnoli, “non potevamo tollerare che di fronte a questo ci fosse una Romagna silente se non addirittura plaudente. Siamo qui per dire che non faremo da tappetino per le loro passerelle. E siamo venuti qui a testimoniare la verità, che è la nostra condizione, i conti in tasca che ognuno si è fatto rispetto agli annunci continui che vediamo riportati sulla stampa”.

A giudizio del manifestante “c’è una parte della politica che è più preoccupata di coprire le proprie vergogne che di rispondere e di rispettare questa terra che si è sempre distinta per avere lavorato e mandato avanti il Paese più di altre e che nel momento del bisogno viene trattata in questo modo”.