Pubblicato il 19 Agosto, 2020
Leggo, nelle ultime ore, commenti più o meno accesi sul fatto che domani il sindaco di Piombino riceverà nel palazzo comunale il senatore Salvini e l’eurodeputata Ceccardi. Leggo che il sindaco si sarebbe macchiato di una condotta poco consona.
Leggo addirittura di sgarbi istituzionali.
Ci tengo, quindi, a precisare il mio pensiero e la mia buona fede.
Sono convinto di non aver commesso alcuno sgarbo istituzionale, anzi: qualsiasi politico, segretario nazionale di partito, candidato o eurodeputato, anche di orientamenti lontani dai miei, saranno sempre ben accetti e sarò onorato di riceverli al fine di illustrare loro i tanti problemi della nostra amata città, che di soluzioni ha bisogno.
La giornata avrà una accezione partitica? Sicuramente sì, ma fuori dai luoghi dell’Ente, durante i comizi o le cene elettorali. Nella stanza del Sindaco quest’ultimo coglierà l’occasione per illustrare il lungo elenco di ciò che, a suo giudizio, dovrà essere fatto per Piombino.
E all’auspicata esecuzione di un progetto di rinascita dovranno prendere parte tutte le istituzioni – attuali e future. Ecco perché la casa comunale, almeno con me, è aperta a tutti i cittadini e rimarrà aperta a maggior ragione ai politici di qualsiasi colore essi siano.
Mi permetto di fare, in chiusura, una considerazione su quello che io ritengo essere uno sgarbo a questo Comune, a questa comunità e a questo territorio: annovero in questa casistica tutti quegli episodi in cui ministri, consiglieri e sottosegretari sono giunti a Piombino affermando di volersi occupare dei tanti e complessi problemi della città senza tentare di incontrare nemmeno lontanamente chi, di questa città, ha la responsabilità di governo.
Francesco Ferrari, sindaco di Piombino