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Galli Della Loggia “sbrocca”: Papa Bergoglio è putiniano

“Mi pare che le dichiarazioni del Papa siano state molto contraddittorie. Dapprima ha preso posizioni filorusse; poi, forse anche a causa delle critiche che gli sono state rivolte da dentro la Chiesa, ha cambiato posizione iniziando a parlare di ‘aggressione’,

Pubblicato il 5 Aprile, 2022

“Mi pare che le dichiarazioni del Papa siano state molto contraddittorie. Dapprima ha preso posizioni filorusse; poi, forse anche a causa delle critiche che gli sono state rivolte da dentro la Chiesa, ha cambiato posizione iniziando a parlare di ‘aggressione’, pur senza mai nominare la Russia”. Secondo Ernesto Galli della Loggia, anche il Papa parteggia per Putin. In un’intervista su Libero lo storico e accademico italiano, editorialista del Corriere della Sera, formatosi negli ambienti della sinistra non comunista, esprime questa sua opinione.

Ernesto Galli della Loggia: “diplomazia vaticana in difficoltà”

Ha aggiunto: “Alla fine (Bergoglio, nella foto, ndr) sembra essersi attestato su una posizione di generica condanna della guerra e del riarmo. Credo che le posizioni del Papa mettano soprattutto in grave difficoltà la diplomazia vaticana. La quale ha una grande tradizione e notevole capacità, ma mi sembra che soffra molto di una guida così incerta e ambigua. Più in generale, penso che la leadership ‘politica’ del Papa, chiamiamola così, sia da tempo molto confusa, e alla fine sfoci in una pressoché assoluta irrilevanza politica“.

Ernesto Galli della Loggia: “Forte attività della Russia per ‘penetrare’ i sistemi politici occidentali ”

Ernesto Galli della Loggia ha spiegato: “Un dato che merita attenzione è quello dei trecento parlamentari che si sono rifiutati di andare in aula a seguire l’intervento di Zelensky. Posso credere che qualcuno avesse problemi di famiglia odi altro tipo. Ma la grande maggioranza di loro – parliamoci chiaro – sono personaggi di secondo piano, sicuri di non essere rieletti, che stanno cercando una ricollocazione politica e finanziaria per il loro futuro. E siccome non da oggi, ma da anni, c’è una forte attività della Russia per ‘penetrare’, diciamo così, i sistemi politici occidentali, allo scopo di acquistare ‘simpatie’, credo che le due cose siano legate. Mi fermo qui, non voglio dire di più”.

Cannavò da Il Fatto quotidiano: “C’è qualcosa di irrisolto” 

Così si è espresso Salvatore Cannavò, dalle colonne di Il Fatto Quotidiano: “Deve esserci qualcosa di irrisolto negli opinionisti italiani se l’accusa di filo-putinismo colpisce anche Papa Francesco. (…) La polarizzazione del dibattito tra due schieramenti opposti, come nemmeno durante la Guerra fredda, è quanto si sta depositando nel mondo dell’informazione.

Ogni giorno assistiamo ad attacchi virulenti, contumelie, derisioni aggressive di qualsiasi posizione si discosti da quella egemone. L’attacco al Papa, che viaggia sottotraccia sui social a opera di quotati intellettuali e giornalisti di successo impegnati entrambi a ‘putinizzare’ le dissonanze, è stato preceduto da un antipasto. Federico Rampini, in un contraddittorio su La7 con Marco Tarquinio, direttore dell’Avvenire, ha bollato quest’ultimo come ‘uno dei tanti che lavora per Putin’.

Una reazione al limite dell’isteria accompagnata dall’accusa di voler lavorare al ‘suicidio dell’Occidente’ (con relativa venatura commerciale, visto che è il titolo dell’ultimo libro del giornalista dalle belle bretelle). Il gioco della polarizzazione più estrema non è nuovo e assolve sempre allo stesso scopo: schiacciare le posizioni che pongono dubbio che non banalizzano la complessità su quelle più estreme, a volte impresentabili o imbarazzanti, per recidere il dibattito. Lo si fece alla fine degli anni ’70 e poi nei primi anni ’80, quando qualsiasi manifestazione più radicale si portava dietro immancabilmente il bollino di filo-terrorista“. Il dibattito è aperto.

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