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Genova

Genova, il bando pubblico delle polemiche: iper-qualificato per lavorare gratis

Pubblicato il 24 Gennaio, 2023

Capacità di utilizzo di Excel e di programmi di videoscrittura, perfetta conoscenza dell’inglese, anzi, possibilmente madrelingua, buona conoscenza della storia della migrazione italiana dal 1800 agli anni 2000, pratica nella condivisione di contenuti sui social media.

Sono le non trascurabili competenze che vengono richieste a chi vorrà lavorare, gratis, per il “Muma”, la rete pubblica dei musei del mare di Genova.

Il bando per la ricerca di “un volontario iper-qualificato da inserire”, per sei mesi eventualmente rinnovabili, in un progetto di accoglienza dei visitatori stranieri al nuovo “Mei”, museo nazionale dell’Emigrazione, è stato pubblicato qualche giorno fa sul sito del Comune di Genova.

La scadenza è fissata al 31 gennaio.

Non è escluso che ci sia chi, per passione della materia, si proponga per svolgere un lavoro da quattro ore al giorno, per quattro giorni alla settimana, senza essere retribuito.

La notizia del bando è stata accolta con reazioni tra lo stupore e l’indignazione da sindacati, politici, associazioni di studenti, semplici cittadini. 

L’attività di volontariato proposta dal Muma è relativa a un progetto chiamato “Slide doors – porta di comunicazione tra Genova e New York”.

La persona che verrà scelta dovrà fungere da “supporto allo svolgimento delle attività aperte al pubblico riguardanti i temi migratori e include l’assistenza ai visitatori, l’affiancamento allo staff scientifico nella programmazione degli eventi” ma anche “attività di mediazione tra visitatori e pubblico oltreoceano, facilitazione della comunicazione tra singoli e gruppi presenti attraverso mediazione linguistica, gestione delle domande e delle risposte durante gli incontri e le attività svolte”.

Insomma, un lavoro a tutti gli effetti. Il fatto che si tratti, però, di volontariato non potrebbe rappresentare un titolo di merito per un’eventuale assunzione in caso di concorso pubblico. La ricompensa, si legge nel bando, non sarà altro che “un attestato per l’attività svolta e le competenze acquisite”.

La direzione del museo ha fatto sapere che il bando è stato pensato per ovviare a un problema burocratico.

Il Museo nazionale dell’Emigrazione, inaugurato a maggio e fortemente voluto dal ministero della Cultura, non ha ancora tutti gli organi amministrativi necessari per bandire un concorso di assunzione. L’unica figura con le qualifiche necessarie è andata in pensione qualche mese fa.

Non è la prima volta che la rete di musei di cui fa parte tenta di affidare a figure volontarie compiti per cui sono richieste competenze specifiche. 

Nel 2021 il Comune aveva pubblicato un altro bando per trovare cinque persone disposte a digitalizzare, sempre gratis, tre milioni di negativi fotografici per costituire l’archivio della fondazione.

Anche in quel caso non bastava avere buona volontà e tanto tempo libero ma era necessario avere conoscenze storiche, delle tecniche fotografiche, abilità manuale e nozioni informatiche almeno di base. Si erano candidate sette persone. Soltanto due di loro avevano passato le selezioni. Il loro lavoro si è concluso poche settimane fa.

A Genova chi riveste il ruolo dell’assessore alla Cultura è lo stesso sindaco Marco Bucci che ha voluto costituire un tavolo tecnico coordinato da otto esperti. Il tavolo si è riunito proprio ieri ma la questione del volontariato culturale non era all’ordine del giorno. Il sindaco è la figura che peraltro dovrebbe rinnovare il consiglio di amministrazione del Muma. «Un bando vergognoso», ha denunciato in una nota il senatore e capogruppo della Commissione cultura del Movimento 5 Stelle, Luca Pirondini.

“Mi domando con che criterio si possa fare polemica su questa cosa — le parole del sindaco di Bucci, intervenendo sul tema in consiglio comunale — Il Comune di Genova ha assunto 1416 persone negli ultimi due anni, il bando riguarda un volontario, di che cosa stiamo parlando?”.

Secondo Bucci “quella del volontariato è una delle forme a disposizione dell’amministrazione per fare lavorare le persone, Genova e la città con più volontari d’Italia, probabilmente d’Europa, e noi ne siamo orgogliosi, nei prossimi mesi avremo ancora più volontari oltre ai 661 ragazzi coinvolti con il servizio civile”.

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