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Ponte Genova

Genova, la burocrazia e la polemica sul Ponte nuovo: “no a passerella elettorale”

Genova, la burocrazia e la polemica sul Ponte nuovo: “no a passerella elettorale”

Pubblicato il 24 Giugno, 2020

Genova – Infiamma, sempre più, la polemica attorno alla passeggiata a piedi sul Ponte nuovo, dei giorni scorsi, appena finita di “gettare” la soletta di cemento sopra la quale verrà steso l’asfalto. Giusto il tempo di godersi, per un attimo, l’emozione forte delle prime auto sul nuovo percorso, a 40 metri di altezza, con il cantiere in piena azione: quella di uno dei principali protagonisti della ricostruzione, Piero Salini, il big della Salini-Impregilo (oggi “Webuild). 

Poi, fuoco e fiamme, tra foto, sorrisi e selfie del capo della Lega, Matteo Salvini, in passeggiata sul Ponte, spiegando che, tra le prerogative del Ponte l’importanza dei “pannelli di metano” che servono per dare energia alla struttura. C’era una volta il ponte “a misura d’uomo” dell’ex ministro Danilo Tolinelli e c’è, oggi, il ponte “a metano” del leder della Lega.

Ed  è subito bagarre! Il binomio passeggiata con comizietto elettorale ha scatenato un putiferio. L’uso del ponte come strumento di propaganda elettorale, subito impugnato da Salvini, ha suscitato la reazione non solo delle opposizioni locali. Il Pd, con comunicati e a gran voce, ha prontamente ricordato “come il ponte sia di tutti e non solo di una parte politica. Che se ne appropria e ci incomincia a cavalcare sopra, quando ancora non c’è neppure l’asfalto”.

Lo stesso presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, era intervenuto, di recente, per spegnere gli incendi che divampano, attorno al Ponte, con la raccomandazione di una cerimonia sobria e contenuta, ben lontana dai concerti e dalle sfilate trionfali che qualcuno pensava di organizzare.

Poi, Salvini riaccende la polemica sull’uso improprio del cosiddetto “modello Genova” che lui ha subito contrapposto al “metodo CGIL”, citato in vetta al ponte come esempio di lentezza, burocrazia, inconcludenza.

A reagire è stato pure il comitato dei parenti delle vittime. Da tempo sta in guardia per segnalare se il grande dolore provato per la perdita dei loro 43 cari non sia per caso sommerso dalle strumentalizzazioni. E dalle esibizioni che si stanno organizzando intorno alla conclusione dei lavori.

Comitato dei parenti delle vittimee del Ponte Morandi: il discorso della presidente Egle Possetti

Egle Possetti, la leader del Comitato dei parenti delle vittime del Morandi,  ha subito commentato: “Non ne possiamo più, sul ponte ogni giorno ce ne è una…..guai se diventa la passerella delle prossime elezioni.”

Insomma il Ponte nuovo sta vivendo i suoi giorni importanti, ora che i lavori traguardano un finale record, ma le polemiche e le incertezze “di contorno” sono tante e troppe. Non ultima, la fuga, anzitempo, del nome del Ponte nuovo, “Ponte san Giorgio per Genova”, al vaglio, da mesi, tra sondaggi e consultazioni, da parte del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in uno dei suoi discorsi.

Non a caso, lo stesso Bucci ha chiesto al ministro De Micheli di specificare, ciò che più conta, ovvero a chi “dovrà essere consegnato il ponte nuovo collaudato”. Ha anche chiesto chi compirà il collaudo definitivo e formale, abilitante al traffico. 

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