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Ghali in pellegrinaggio alla Mecca, ma la foto scatena le polemiche: “So che un vero musulmano…”

Pubblicato il 8 Aprile 2024

Dopo il Festival di Sanremo Ghali, per le sue parole in difesa della popolazione palestinese, ottenne il ringraziamento dell’Associazione dei Palestinesi in Italia per aver mandato un messaggio così potente in una trasmissione molto seguita.

Il cantante milanese è tornato a far parlare di sé con una foto eloquente, che lo ritrae in raccoglimento alla Mecca, luogo sacro visitato ogni anno da milioni di musulmani. Il rapper non ha aggiunto alcuna didascalia, ma ha lasciato parlare la foto che lo ritrae a mani aperte mentre indossa una tunica.

Ghali alla Mecca, compiuto uno dei 5 doveri musulmani

Ghali si è scattato la foto con alle sue spalle la Kaaba, la costruzione cubica presente nella Sacra Moschea, mentre indossa un semplice asciugamano bianco come gli altri fedeli che si possono vedere sullo sfondo.

Recandosi in pellegrinaggio alla Mecca Ghali ha svolto uno dei 5 doveri religiosi che spettano ad ogni musulmano di fede islamica. Secondo l’Islam il pellegrinaggio nella Città Santa deve essere compiuto dagli uomini adulti almeno una volta nella vita. Gli altri 4 doveri sono la preghiera 5 volte al giorno, il digiuno, l’elemosina ai poveri e la professione di fede.

Le polemiche

In molti hanno apprezzato la decisione di Ghali di condividere la sua fede, diventato un punto di riferimento per molti musulmani in Italia dopo essersi schierato apertamente a favore dei palestinesi.

Un po’ di tempo in un post polemico Ghali ha attaccato l’opinione pubblica italiana, che tende secondo lui a demonizzare chiunque fosse musulmano. Il rapper, ricordando che nel Corano non c’è scritto di uccidere e che Islam è sinonimo di pace, ha ribadito che non si sente assolutamente sbagliato ad essere musulmano. Ha poi lanciato qualche frecciatina ad alcuni suoi colleghi che hanno preferito non schierarsi, ma anche verso chi ha preso posizione in modo ambiguo. Il suo riferimento era forse all’ad della Rai Roberto Sergio, che di fatto in un comunicato espresse solidarietà agli ostaggi israeliani, senza però dire neanche una parola sulla popolazione palestinese.

Tuttavia non sono mancate le polemiche tra i suoi follower, alcuni dei quali lo hanno accusato di cavalcare l’onda della religione per ottenere consensi. Un utente gli ha ricordato che nella religione islamica sono vietati i tatuaggi che lui invece esibisce, accusandolo apertamente di ipocrisia. Altri ritengono che non sia giusto ostentare la propria fede in alcun luogo e altri ancora invece se la prendono con tutte le religioni, capaci di dividere piuttosto che unire.