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Giambruno

Caso Giambruno, parla il papà di “Striscia la notizia”: “Un giorno Meloni mi ringrazierà”

Pubblicato il 20 Ottobre 2023

“Meloni. Un giorno scoprirà che le ho fatto un piacere”.

Così Antonio Ricci.

Il padre di Striscia la notizia ha affidato all’Ansa il suo pensiero dopo la decisione della premier Giorgia Meloni di interrompere la relazione con Andrea Giambruno a poche ore dai fuori onda trasmessi dal tg satirico.

Ma quello di Andrea Giambruno, colto dagli occhi di Antonio Ricci e della sua Striscia la notizia mentre si lasciava andare a frasi inopportune non è che l’ultimo caso di una serie di fuorionda e di frasi rubate entrate a gamba tesa sulla scena politica e non soltanto.

Come non ricordare il simile scossone privato, poi diventato pubblico, tra l’allora leader dell’opposizione, Silvio “erlusconi e l’ex moglie, Veronica Lario.

“Se potessi la sposerei subito”, fu l’apprezzamento del Cavaliere alla deputata di Forza Italia, Mara Carfagna.

Frase che fu carpita durante la cena successiva ai Telegatti del 2007, e pubblicata in un retroscena di Marco Galluzzo sul Corriere della Sera. Fece infuriare la signora Berlusconi che chiese, e ottenne, scuse pubbliche dal marito in una lettera inviata a Repubblica.

Ancora la politica e ancora Striscia fra i protagonisti. Sempre nel 2007 il tg satirico manda in onda un video che ritrae Elisabetta Tulliani – allora compagna dell’alleato di Berlusconi, Gianfranco Fini, leader di AN- insieme con il suo ex Luciano Gaucci.

Fini andò su tutte le furie sospettando il fondatore di Forza Italia di aver ispirato la messa in onda.

Qualche giorno dopo arrivò l’annuncio di Berlusconi dal celebre predellino, del partito unico del centrodestra, il Popolo della Libertà. Ne seguirono l’adesione di un recalcitrante Fini, lo strapotere berlusconiano e poi lo strappo definitivo in diretta tv con il celebre “Che fai mi cacci?” gridato dal presidente della Camera Fini al Cavaliere sul palco a un’assemblea di partito.

Quanto ai fuorionda di Striscia, si diceva, non sono certo una novità. Chiunque si sieda in uno studio Mediaset (e non solo), sa che ad ascoltare potrebbe esserci il grande orecchio di Striscia , con le trasmissioni – rigorosamente interne all’azienda – in bassa frequenza lì a raccontare ciò che succede negli studi anche quando la luce rossa delle telecamere è spenta, in pause di registrazione o pubblicitarie.

Lo sa bene lo storico direttore del Tg4, Emilio Fede, mille volte finito in onda con le sue sfuriate carpite dagli uomini di Ricci. A farne le spese più volte fu lo stesso Berlusconi mandato in onda mentre, fra un’intervista e l’altra nei tour de force che si concedeva con i media di tutta Italia prima di qualche elezione, veniva pizzicato in una pennichella. O ancora le gaffe mandate in onda e sottolineate senza pietà. Insomma, neanche lo stesso fondatore di Mediaset si salvava dall’occhio di Ricci e di Striscia.

Strumento potente, quello dei fuorionda: tra i tanti a farne le spese pure l’attuale sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi furibondo anni fa contro Mario Giordano, o per tornare a casi più recenti all’epiteto usato un anno fa dal ministro della Difesa Crosetto contro il leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte apostrofato come “deficiente” in una pausa di un’intervista. Crosetto si scusò e attaccò i metodi del tg satirico di Ricci. Ma se la frase più comune tra chi frequenta gli studi televisivi è “qui finiamo su Striscia“, un motivo ci sarà.