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Vito Carlo Castellana, coordinatore provinciale Gilda degli Insegnanti di Bari e dirigente nazionale.

GILDA: ‘Stop scuola in emergenza, arrivano stabilizzazioni’

Pubblicato il 18 Marzo, 2022

In Puglia arriveranno nuove risorse, ma dovremmo pensare già a settembre

Il 31 marzo termina lo stato di emergenza relativo alla pandemia covid. Tra le varie decisioni prese per far fronte alla pandemia c’era l’inserimento nel sistema scolastico di 55mila unità di organico aggiuntivo covid per tutta Italia tra personale docente e Ata. In Consiglio dei Ministri, oggi, secondo quanto si apprende, sarebbe prevista anche la proroga per l’organico scolastico per l’emergenza (personale Ata e docenti) fino al termine delle lezioni, su richiesta del Ministro Patrizio Bianchi. Per questo obiettivo sarebbero previsti ulteriori 200 milioni.

Per la sola Puglia da settembre 2021 a marzo 2022 ci sono state risorse assegnate per oltre 52 milioni di euro, non sufficienti a coprire tutto l’anno scolastico. Questo cosiddetto “organico covid” si è rivelato indispensabile nelle scuole, basti pensare che solo grazie a queste unità di personale aggiuntivo le scuole sono riuscite a coprire gli atavici problemi di vigilanza.

In periodo pre-pandemia le scuole hanno sempre avuto difficoltà a coprire le classi in caso di assenza di un docente, ma stessa cosa dicasi con i collaboratori scolastici sempre in numero del tutto insufficiente a coprire i numerosissimi plessi scolastici. «Questo organico aggiuntivo in realtà quindi altro non ha fatto che garantire quello che dovrebbe essere il normale funzionamento delle scuole», dichiara Vito Carlo Castellana, coordinatore provinciale Gilda degli Insegnanti di Bari e dirigente nazionale. 

Per la proroga dei contratti a livello nazionale servirebbero circa 200 milioni di euro di cui circa 19 milioni per la Puglia

«Accogliamo con entusiasmo la notizia della proroga varata dal Consiglio dei Ministri, ma non possiamo far sopravvivere la scuola con organici ballerini e coperti di emergenza in emergenza. La questione è molto simile a quella dei posti in deroga sul sostegno. Si tratta di posti che regolarmente vengono assegnati alle scuole, ogni anno in deroga senza essere messi in organico di diritto e resi disponibili per le immissioni in ruolo. Il risultato è un continuo avvicendarsi di insegnanti, in barba alla continuità didattica. La richiesta è dunque rendere stabili i posti previsti per l’organico covid e quelli in deroga sul sostegno e pensare più a lungo termine per arrivare preparati all’inizio dell’anno scolastico e garantire un servizio efficiente dal primo giorno di scuola», conclude Castellana.

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