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Giorgio Chiellini chiude il sipario: “E’ il momento di aprire nuovi capitoli” (VIDEO)

Pubblicato il 12 Dicembre 2023

“Sei stato il viaggio più bello e intenso della mia vita, sei stato il mio tutto, con te ho percorso un cammino unico e indimenticabile. Ma è il momento di aprire nuovi capitoli e scrivere altre pagine importanti”. 

Così Giorgio Chiellini.

A quasi 40 anni, 39 e 4 mesi per la precisione, essendo nato il 14 agosto 1984, il capitano della Nazionale campione d’Europa ha detto basta.

“È il momento perfetto per farlo”, ha confidato agli amici una volta lasciata Los Angeles per passare il Natale a Torino. 

Negli Stati Uniti tornerà agli inizi di gennaio e si fermerà sino all’estate in attesa di capire quale sarà la nuova vita del dottor Giorgio, Giorgione per gli amici, una laurea con il massimo dei voti presa nel 2017 in Business Administration e la volontà decisa di rimanere nel mondo del calcio, forse alla Juve, che lo rivorrebbe ma con cui ancora non ci sono stati incontri né promesse.

Chiellini ha cominciato nel Livorno, esordito in serie A nella Fiorentina ma è stato un simbolo della Juventus.

Pantaleo Corvino lo avrebbe confermato volentieri nella prima Viola dei fratelli Della Valle, ma Luciano Moggi aveva capito che Chiello aveva le qualità per imporsi a Torino.

E così è stato: 561 partite con 36 gol, 9 scudetti, 5 Supercoppe, 5 coppe Italia, due finali di Champions svanite contro il Barcellona e il Real Madrid .

In Nazionale le presenze sono state 117 e a Wembley, nell’estate del 2021, dopo l’abbraccio tra Vialli e Mancini, che ha fatto storia, Chiellini ha alzato la Coppa da capitano. Ora fa un passo indietro, pronto però a farne uno in avanti. Il post su Instagram ufficializza una decisione già presa dopo la finale del campionato americano. 

Forse a Torino, dove ha scelto di rimanere a vivere, intanto però esplorerà il mondo del calcio, fuori dal campo, ancora con il Los Angeles Fc, che ne ha apprezzato l’impegno, la serietà, la dedizione e lo avrebbe voluto ancora con sé.

“Voglio capire quali progetti portare avanti”, dice. È stato un simbolo di un calcio diverso, meno tattico, più genuino, amato da quasi tutti gli allenatori con cui ha lavorato e sempre diretto nelle sue uscite. La più clamorosa contro il guardiolismo “che ha rovinato una generazione di difensori, tutti vogliono impostare e nessuno sa più marcare”.

Lui marcava benissimo con Barzagli e Bonucci, nella leggendaria BBC bianconerazzurra. L’attaccante che lo ha fatto ammattire? “Ibrahimovic” ha confessato in un’intervista.

La prossima sfida tra i due, magari tra qualche mese, sarà in tribuna in giacca e cravatta.