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Giulia Tramontano e le ultime foto con l’amante di Impagnatiello prima di essere uccisa

Pubblicato il 4 Settembre 2023

Dal fascicolo d’indagine dei carabinieri del Nucleo Investigativo sull’omicidio di Giulia Tramontano, sono emerse alcune foto inquietanti che ritraggono la 29enne, uccisa da Impagnatiello, mentre abbraccia la 23enne amante del suo compagno. In realtà parlare di amante è improprio, dal momento che la ragazza inizialmente neanche sapeva che Impagnatiello era fidanzato con Giulia che per di più aspettava un suo bambino.

Un figlio che, da quello che è emerso dalle indagini, Impagnatiello non voleva tant’è che secondo l’autopsia si sarebbe accanito con ferocia proprio sul feto colpendo la povera Giulia con almeno 37 coltellate.

L’abbraccio con la 23enne italoinglese: l’ultima foto di Giulia Tramontano

Nella foto, scattata alle 18:20, Giulia ha incontrato la 23enne italoinglese all’Armani Bamboo bar, nel centro di Milano, dopo aver scoperto che il suo fidanzato aveva una relazione parallela.

Impagnatiello aveva una relazione con la collega 23enne, alla quale aveva giurato di avere ormai chiuso la sua storia con Giulia. Le due donne hanno scoperto la verità e hanno chiesto al barman di avere un incontro a 3 per un confronto.

Impagnatiello a quell’incontro non si è mai presentato, ma le due donne si sono confrontate con grande civiltà e, anzi, si sono salutate abbracciandosi con affetto. L’incontro iniziato alle 16:57 si è concluso alle 18:20 e la telecamera, dopo aver intercettato l’abbraccio delle due donne, ha ripreso Giulia mentre si incamminava verso la strada di casa a Senago.

Quella è stata l’ultima volta in cui si è vista Giulia viva, che nel frattempo ha scritto a Impagnatiello dicendogli di farsi trovare a casa e preannunciandogli che la loro storia era finita. Proprio in quel lasso di tempo i carabinieri hanno trovato una macabra ricerca effettuata sul web da Impagnatiello, e cioè “ceramica bruciata vasca”. Si sospetta che Impagnatiello proprio in quei frangenti ha elaborato il diabolico piano per uccidere Giulia, che probabilmente voleva assassinare da tempo.

Inquietanti ricerche sullo smartphone hanno evidenziato che Impagnatiello si era informato sugli effetti che il veleno per topi aveva sulle persone e sui feti. Gli inquirenti hanno il forte sospetto che il barman stava provando ad uccidere la compagna già da tempo, poiché lei stessa aveva detto di sentirsi strana in quei giorni, come se qualcuno la stesse drogando.

L’assassinio di Giulia

Giulia è poi rientrata a casa poco prima delle 19:00 e Impagnatiello era lì ad aspettarla. Una vicina ha dichiarato di aver sentito delle urla e poi un silenzio mortale.

Alle 23:29 la barista 23enne, non sentendo Giulia, ha provato a videochiamare Impagnatiello ma senza avere le risposte che voleva. Lo stesso barman nella notte si è recato a casa della 23enne, che però impaurita non l’ha fatto entrare. Gli inquirenti hanno avuto il sospetto che Impagnatiello voleva uccidere anche la collega, forse per eliminare un testimone scomodo.

Intanto la sera del 28 maggio Impagnatiello, con la madre, si è recato alla caserma dei carabinieri di Senago per denunciare la scomparsa di Giulia. Poco dopo aveva scritto ad un familiare chiedendo di non parlare del suo garage, temendo che i militari potessero trovare una mini-serra dove coltivava la marijuana.

Con ogni probabilità erano altre bugie, poiché proprio in quel garage avrebbe nascosto il corpo di Giulia. I militari hanno poi ispezionato la casa del ragazzo, senza essere a conoscenza della presenza del garage.

Lo spostamento del cadavere

Come emerso dalle analisi delle telecamere di videosorveglianza, Impagnatiello il 29 maggio ha spostato il cadavere di Giulia all’interno di sacchi dal garage alla cantina, dopo due tentativi falliti di bruciare il corpo.

Il 30 maggio il barista ha spostato nuovamente il cadavere dalla cantina al garage, per poi nasconderlo nel bagagliaio dell’auto alle 11:40. Il 31 maggio, alle 2:38, Impagnatiello si è recato in via Monte Rosa dove si è disfatto del corpo di Giulia, tornando a casa alle 2:44.

Il giorno dopo, uscito da casa con l’auto, si è recato negli uffici del Nucleo Investigativo di Milano dove, dopo qualche ora, ha infine confessato il suo efferato omicidio indicando il luogo dove aveva nascosto il corpo.