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Ancora guai per la famiglia Soumahoro: in manette la moglie e la suocera di Aboubakar

Pubblicato il 30 Ottobre 2023

Altri guai in vista per la famiglia di Aboubakar Soumahoro, accusato dai soci della Lega braccianti di aver sottratto 200.000 euro raccolti durante la pandemia e destinati alle persone meno abbienti. La moglie Liliane Murekatete e la suocera Marie Therede Mukamatsindo, su disposizione del gip di Latina nell’ambito della gestione di cooperative che si occupavano dei migranti e dei minori non accompagnati a Latina, sono finite agli arresti domiciliari. In manette sono finiti anche i membri del Consiglio di Amministrazione della cooperativa sociale integrata Karibu.

L’indagine

Come riferisce Fanpage lo scorso marzo il sostituto procuratore della Repubblica di Latina Andrea D’Angeli aveva notificato l’avvio della chiusura delle indagini su Karibu e Consorzio Aid, cioè le due cooperative gestite dalla famiglia di Soumahoro, accusate di aver commesso degli illeciti.

In seguito a quella vicenda Soumahoro decise di autosospendersi dal gruppo parlamentare di Alleanza Verdi-Sinistra, benché non fosse coinvolto personalmente nell’inchiesta.

La posizione degli indagati

In quella circostanza Lorenzo Borrè, avvocato di Liliane Murekatete, aveva dichiarato che la donna era estranea ai fatti e che sarebbe stata fatta chiarezza per dimostrare la sua totale innocenza.

Secondo il gip Giuseppe Molfese invece la Murekatete, sua madre e il fratellastro Michel Rukundo avevano messo in piedi un “programma delinquenziale a gestione familiare”, caratterizzato da una “elevata spregiudicatezza criminale”.

Inoltre nel dicembre del 2022 era stato ordinato preventivamente il sequestro di 639.000 euro alla suocera di Soumahoro, e di oltre 13.000 euro ad ognuno dei suoi figli.

Secondo il gip di Latina la Mukamitsindo, suocera di Soumahoro, aveva svolto “un ruolo centrale nella dinamica delittuosa”, mentre i due figli Michel e Liliane avevano “offerto consapevole e attiva partecipazione al meccanismo fraudolento”.