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Hackeravano le telecamere private per poi vendere il “buco della serratura” a gruppi ristretti

Pubblicato il 8 Giugno, 2022

Undici gli indagati da nord a sud

Un giro di criminali informatici che come obiettivo aveva quello di violare telecamere poste in spogliatoi o in case di cittadini privati. Sono in tutto 11 le persone indagate dalla Procura di Milano per associazione a delinquere e accesso abusivo al sistema informatico. Le perquisizioni sono state svolte a Roma, Milano, Trieste, Ragusa e Alessandria.

Il gruppo “grande fratello” aveva dei ruoli ben precisi; qualcuno selezionava le vittime, altri violavano il sistema vero e proprio, altri ancora vendevano i codici di accesso. Un rientro economico che in cambio dava il buco della serratura a palestre, piscine e luoghi privati.

Gli agenti hanno scoperto diversi gruppi, uno premium dove i clienti guardavano le immagini condivise dagli amministratori mentre altri facevano parte del ristretto gruppo definito vip e da dove era possibile spiare addirittura le case di determinate persone.

Tutti gli indagati al momento della perquisizione sono risultati molti sorpresi in quanto erano sicuri del “lavoro” svolto in questi anni.

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