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I nostri limiti: localismo e scarsa visione

Pubblicato il 9 Febbraio, 2022

Per localismo, qui a Piombino, non s’intende la riscoperta delle radici da cui ricavare le soluzioni per dare una concreta risposta ai cittadini, bensì si traduce in una tendenza all’autonomismo che nasce da un precedente benessere “relativo e reversibile”, illuso da una perdurante presunzione.
Ecco che pur avendo importanti percorsi avviati, sia in termini infrastrutturali, portuali e diportistici, non esistono una regia e una visione d’insieme che potrebbero mettere a sistema tutto quello che abbiamo intorno.

Abbiamo tre infrastrutture in itinere: il primo lotto della 398 cui sono già stati affidati i lavori, così come per la bretella di congiungimento fra Gagno e Porto, mentre il secondo lottodella 398, finanziato dalle risorse del Pnrr, attende il progetto esecutivo; sono impianti fondamentali per lo sviluppo di un territorio,che avrebbero più la necessità di essere monitorati e completati che quella di metterci sopra il cappello politico. 
Per la cantieristica e la nautica, procede il polo dedicato nella chiusa, diviso in lotti, il primo relativo al diportismo in fase di realizzazione; solo dopo però potremo avere il lotto successivo, più cogente in termini occupazionali, cioè quello della cantieristica, nei fatti, una discrasiapreoccupante. Il Porto procede secondo il Piano Regolatore Portuale,operativa anche la banchina ovest con 450 mt e trenta metri a terra,che si aggiunge a quella est, dove opera adesso PIM. 

Per le aree retroportuali a terra nella misura di 175 mila metri quadrati di superficie, si poteva fare di meglio, dopo aver eseguito i bandi, con isuccessivi avvenimenti ci ritroviamo con l’assegnazione a un unico soggetto che è Manta. Sulle concessioni che fanno riferimento al comparto siderurgico, insieme alle aree a terra prossime dei Carbonili, siamo ancora inchiodati al Piano Industriale di Jindal.

Il Porto dell’ex Centrale Enel sarebbe ancora nella disponibilità dell’Autorità diSistema, la centrale è in fase di demolizione ma non sappiamo se quando e come il porto sarà utilizzato.
Le aree ex Irfid, acquistate, liberate e bonificate dall’Autorità di Sistema, attendono un’occupazione produttiva. Tutto questo palesa l’assenza di una regia politico-amministrativa e di quella visione complessiva che potrebbero aprire a nuove opportunità. Dentro l’Autorità di Sistema, con la quale il Comune di Piombino dovrebbe collaborareintensamente, oggi abbiamo quattro piombinesi e un cecinese, quindi non si cerchi l’alibi di Livorno preminente, il tema è tutto localistico e i limiti sono da ricercare in Piombino. Riccardo Gelichi Portavoce Ascolta Piombino

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