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I «numeri scandalosi» del Ponte sullo Stretto nel dossier degli industriali di Sicilia e Calabria

Pubblicato il 15 Giugno, 2020

Ecco tutti i numeri «scandalosi” del Ponte sullo Stretto di Messina, secondo il “dossier” preparato dagli industriali siciliani e calabresi di Unindustria, Sicindustria, Confindustria Catania e Confindustria Siracusa, che reclamano a grand voce la realizzazione dell’infrastruttura.

3.300   metri campata centrale; 3.666 metri lunghezza complessiva con le campate   laterali; 60,4 metri larghezza dell’ impalcato; 6 corsie stradali, 3 per   ciascun senso di marcia (veloce, normale, emergenza); 2 corsie stradali di   servizio; 2 binari; 6.000 veicoli/ora capacità; 200 treni/giorno capacità;   382,60 metri altezza torri; 2 coppie di cavi sistema di sospensione; 5.300   metri lunghezza complessiva dei cavi; 1,24 metri diametro dei cavi di   sospensione; 44.352 fili di acciaio per cavo; 65 metri di altezza per 600 di   larghezza di canale navigabile centrale; 50 metri di altezza per 1.000 di   larghezza per ciascuno dei canali navigabili laterali.

I COLLEGAMENTI 20,3 km raccordi   stradali complessivi; 19,8 km raccordi ferroviari complessivi; 10,5 km di   raccordi stradali lato Sicilia (di cui il 66% circa in galleria); 15,2 km di   raccordi ferroviari lato Sicilia (di cui il 91% circa in galleria); 9,8 km di   raccordi stradali lato Calabria (di cui il 64% circa in galleria); 4,6 km di   raccordi ferroviari lato Calabria (di cui il 96% circa in galleria).

I TEMPI 6 anni per la costruzione;   200 anni la vita utile.

RISPARMIO TEMPO DI PERCORRENZA CON IL PONTE 2 ore per i treni; 1 ora per il traffico su gomma.

COSTO COMPLESSIVO – La stima aggiornata dell’investimento complessivo è di 8,5 miliardi di euro, ma la cifra è lievitata di 2,2 miliardi rispetto alle precedenti stime del progetto preliminare (6,3 miliardi) soprattutto per le varianti richieste dagli enti locali

INVESTIMENTI SOSTENUTI FINORA Il Ponte finora è costato quasi un miliardo.

La Corte dei Conti ha calcolato che la Società Stretto di Messina SPA ha speso dal 1981, anno della sua costituzione, al 2013, anno della decisione di liquidarla, 958.292 milioni di euro. A questi vanno sommati altri sei milioni dal 2013 al 2016.

Nel dettaglio: dal 1981 al 2001 ha speso 74,443 milioni per studi di fattibilità, ricerca e progetto di massima. Negli anni (2002-2003) ne ha spesi altri 91,246 per il progetto preliminare e gli atti di convenzione, per poi spenderne 146,999 nel 2004-2006 per la gara di appalto, il piano finanziario, i sistemi informativi e gestionali.

 LA SOSPENSIONE DELLE ATTIVITA’ nel biennio 2007-2008 è costata, paradossalmente, 160,612 milioni. Nel 2008 sono iniziate le attività per gli accordi con i contraenti, l’aggiornamento delle convenzioni e il piano finanziario terminate l’anno successivo, che hanno comportato un esborso di 172,637 milioni. Tra il 2010 e il 2013 la Stretto di Messina ha speso 312,355 milioni: le causali sono la stesura del progetto definitivo, il monitoraggio ambientale, l’aggiornamento del piano finanziario e la stipula dell’atto aggiuntivo. Nel 2013 è stata decisa la liquidazione della società, che è costata quasi due milioni l’anno nel 2014 e 2015 e 1,5 milioni per il 2016. Ancora oggi la società è attaccata al respiratore artificiale di un commissario liquidatore che percepisce un compenso annuo di 160 mila euro oltre alle spese legali di un contenzioso giudiziario con l’affidataria dei lavori Eurolink. La causa è ancora in corso.

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