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Il Giardino di Lipari: ex agrumeto abbandonato diventa locale di tendenza tra i vip nella splendida cornice delle isole Eolie

Pubblicato il 10 Agosto, 2021

Tutto è iniziato nel 2014: c’era un agrumeto abbandonato da tre decadi, incastonato in una corte nascosta tra le mura del centro di Lipari, preziosa isola delle Eolie, a qualche minuto di aliscafo da Messina. Luca Cutrufelli, messinese classe 1982, è riuscito a leggere bellezza laddove gli altri vedevano solo una selva di sterpaglie in stato di abbandono. È nato così il club “Il Giardino di Lipari”, un’oasi di mille metri quadri tra case e palazzine, un suggestivo ristorante che da agrumeto abbandonato è diventato cenacolo per gli artisti più in voga del momento.

Cutrufelli è riuscito ad unire nella progettazione del locale le proprie due anime: quella da ingegnere edile con una profonda conoscenza dei materiali e quella di artista capace nel corso della sua carriera di numerose mostre personali in Europa, tra le quali una a Parigi, dove vive in inverno. Nel giardino ci sono 20 piante di mandarino. L’obiettivo è quello di far vivere per tutto l’anno, e dunque non solo d’estate, Il Giardino di Lipari.

Nel tempo il Giardino di Lipari si è affermato come luogo sacro per gli amanti della musica nelle Isole Eolie. E anche questa estate conferma di essere luogo elettivo per gli artisti musicali del momento, che si stanno muovendo tra le isole siciliane invase dai loro fan per l’Eolie Music Fest.
In questi giorni il locale dell’artista Luca Cutrufelli è stato visitato da Negrita e Subsonica, ma anche da Colapesce, Di Martino e Willie Peyote. Dopo i live, i musicisti hanno apprezzato la quiete tipicamente siciliana dell’ex agrumeto e apprezzato per i piatti raffinati e gli originali cocktail al mandarino. In particolare sta spopolando il grappa tonic al mandarino, anche grazie ai post sui social network dei tanti artisti che lo hanno provato.

Il Grappa Tonic, all’aroma di mandarino, composto di acqua tonica e grappa, punta a scalzare dal trono di re dell’estate l’onnipresente Gin Tonic. “Puntiamo a sdoganare il distillato veneto, finora poco utilizzato in miscelazione”, dice Cutrufelli. “La grappa al mandarino ha una gradazione alcolica di 42 gradi. Abbiamo messo a punto una ricetta assieme al barman Nicolò Verde e Giuseppe La Fauci, giovane distillatore della Giovi di Fondachello, in provincia di Messina. Una grappa infusa con le scorze dei mandarini de Il Giardino di Lipari che sostituisce il gin”.

Il Giardino di Lipari è peraltro da due anni completamente plastic free (si usano solo bicchieri di vetro, la drink list non prevede cannucce) e adesso rilancia. È stato infatti siglato un accordo con l’azienda Wami di Milano: imbottigliano acqua nel Nord Italia e devolvono parte dei ricavi alla creazione di impianti di fornitura di acqua potabile per villaggi, al momento, di Africa, India e Sudamerica, sulle loro bottiglie c’è un Qr code che mostra lo stato di avanzamento dei singoli progetti.

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