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Il Milan fa paura a tutti. Anche senza Ibra

Pubblicato il 7 Dicembre, 2020

Anche senza mezza squadra tra cui il leader Zlatan Ibrahimovic (assenze non da poco anche quelle di Leao, Bennacer e Kjaer), il Milan vince a Genova in casa della Sampdoria per 2-1 e stacca le rivale per la corsa al titolo. Impressiona l’aspetto difensivo e l’organizzazione del gioco dei rossoneri, che dimostrano ancora una volta – se ce ne fosse stato bisogno – che non dipendono solo dal fuoriclasse svedese. E a guardare i numeri, il Milan va più forte anche senza Ibra, il che dimostra il grande lavoro fatto dall’allenatore Pioli sui giocatori. 

I rossoneri segnano da trenta partite consecutive in campionato (moltissimo per una squadra che ha nel contenimento una delle sue qualità migliori). Con 8 vittorie su 10 partite giocate è la migliore partenza di sempre, se si esclude un avvio folgorante con 9 successi nella lontanissima stagione ’54-’55. Tempi così lontani che nessuno se li ricorda.

E invece ora i fans del Diavolo vivono le proprie speranze che, appunto, non si chiamano più Ibra solo, ma anche Kessie, un grande leader del centrocampo tornato ai livelli di quando giocava nell’Atalanta, e Castillejo, lo spagnolo sottovalutato forse dalle vecchie gestioni tecniche. Kessie e Castillejo sono stati gli autori dei due gol con cui il Milan ha espugnato Marassi.

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