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Chi è il mostro dell’obitorio: orribili abusi su pazienti vive e morte. Avviata un’indagine

Pubblicato il 28 Novembre 2023

Nel Regno Unito è tristemente noto come il mostro dell’obitorio e in 15 anni ha commesso i più abietti e orribili crimini su pazienti vive e morte, abusando di loro e causandone in alcuni casi il decesso. Lui è David Fuller, 69enne di Deal, marito e padre di 4 figli, un insospettabile considerando la sua straordinaria dedizione al lavoro, almeno così sembrava.

Fuller è stato condannato a due ergastoli con l’accusa di necrofilia, omicidio e violenza sessuale, orribili reati commessi su più di 100 vittime. L’uomo è in carcere dal 2020 ed è stata avviata un’indagine dal Governo britannico per capire come abbia fatto a commettere tutti quei crimini senza che nessuno se ne accorgesse mai di nulla.

Gli agghiaccianti reati di Fuller

Per 15 anni, dal 2000 al 2020, Fuller ha violentato pazienti vive e ha commesso atti sessuali su corpo privi di vita. Secondo le indagini l’uomo avrebbe violentato almeno 101 donne con un’età compresa tra i 9 e i 100 anni mentre lavorava al “Kent and Sussex Hospital”, ormai chiuso, e al “Tunbridge Wells Hospital”.

Secondo gli inquirenti Fuller studiava a tavolino e lucidamente i suoi orribili crimini. Spesso faceva gli straordinari anche non richiesti, cosa che lo ha fatto passare come un lavoratore stakanovista, ma era solo una maschera indossata per coprire la sua vera identità di killer e di stupratore.

Il 69enne filmava tutti i suoi reati per poi catalogarli in “sessuali” e “defunti” sul suo computer. Prima degli abusi in obitorio Fuller è stato ritenuto responsabile di altri due assassinii nel 1987, di Wendy Knelle e di Caroline Pierce.

Solo nel 2020 la polizia ha scoperto la terrificante collezione dei video catalogati nel computer dell’uomo e, dopo un mandato di perquisizione, gli agenti hanno individuato quasi 900.000 immagini e oltre 500 video dei suoi abusi.

La negligenza delle strutture

Una vicenda che ha scioccato il Regno Unito e che ha provocato la rabbia furiosa dei parenti delle vittime, che se la sono presa con la negligenza delle strutture e la mancanza di professionalità e di sicurezza all’interno degli ospedali dove per anni il killer necrofilo ha potuto agire indisturbato.

L’inchiesta è stata condotta da Sir Jonathan Michal che ha dichiarato: “I reati commessi da Fuller sono stati davvero scioccanti e non sarà mai rilasciato dalla prigione”.