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Il Piemonte approva un nuovo piano di dimissione protetta dagli ospedali

Torino Il Piemonte approva un nuovo piano di dimissione protetta dagli ospedali al domicilio e alle Rsa.

Gli anziani ultrasessantacinquenni non autosufficienti e le persone i cui bisogni sanitari e assistenziali siano assimilabili a quelli di un anziano non autosufficiente, potranno essere dimessi dall’ospedale e presi in carico presso il loro domicilio da parte di personale di Rsa autorizzate o dalle medesime Rsa, attraverso percorsi di continuità assistenziale a carico della Sanità.

Pubblicato il 10 Aprile, 2021

Mara Martellotta

Torino Il Piemonte approva un nuovo piano di dimissione protetta dagli ospedali al domicilio e alle Rsa.

Gli anziani ultrasessantacinquenni non autosufficienti e le persone i cui bisogni sanitari e assistenziali siano assimilabili a quelli di un anziano non autosufficiente, potranno essere dimessi dall’ospedale e presi in carico presso il loro domicilio da parte di personale di Rsa autorizzate o dalle medesime Rsa, attraverso percorsi di continuità assistenziale a carico della Sanità.

A deciderlo è stata la Giunta regionale del Piemonte venerdì 9 aprile scorso, precisando che il provvedimento non riguarda pazienti Covid 19 né strutture in cui sano presenti casi o focolai di infezioni Covid 19. Le dimissioni dagli ospedali riguarderanno tutti quei casi e quei pazienti ancora bisognosi di assistenza ma che non possono essere gestiti in modo efficace in sede non ospedaliera, previa apposita valutazione e richiesta da parte del Nucleo ospedaliero di continuità delle cure.

Nel caso di trasferimento del paziente direttamente presso la struttura della Rsa in regime di assistenza ospedaliera, la presa in carico potrà avvenire solo in strutture in cui non v siano ospitati pazienti o operatori positivi al Covid 19. All’atto del trasferimento il paziente ospite, effettuati i test necessari, mediante tamponi molecolari risultati negativi nelle 48 ore precedenti l’inserimento nella Rsa, sarà posto per quattordici giorni in isolamento. Al termine di questo periodo verrà verificato il suo stato di salute con un ulteriore tampone negativo, nel rispetto di tutte le norme, le linee guida e pratiche relative al Covid 19.

Nel caso di dimissione al proprio domicilio al paziente sarà garantito il supporto necessario specialistico del servizio ospedaliero inviante, anche con strumenti di telemedicina. L’assistenza domiciliare da parte delle Rsa è prevista per un periodo massimo di trenta giorni, prorogabile, in caso di verificata necessità, per altri trenta giorni.

Il ricovero in Rsa potrà avere una durata di trenta giorni estensibili a sessanta; a partire da trentunesimo giorno in struttura, salvo certificate condizioni di indimissibilità, sarà applicata la quota di compartecipazione, pari al 50% della retta, a carico dell’utente o del servizio sociale, secondo le procedure attive; nel caso in cui la persona sia dichiarata dimissibile e permanga nella struttura le sarà addebitata l’intera retta.

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