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Il tema “discariche” non è mai stato chiuso

Pubblicato il 18 Febbraio, 2022

Leggiamo allibiti ancora comunicati dei vari comitati ambientali di turno sulla questione delle discariche, in particolare quelle che facevano riferimento a Rimateria. Da una parte questi comitati, continuando a ventilare il rischio di ricevere ancora rifiuti da fuori, si accorgono, solo ora, che il problema discariche non è chiuso, anzi è peggio di prima, gli impianti sono ancora da mettere a norma, la discarica ex Asiu è tutt’altro che chiusa e il percolato è un problema incombente.

La cosa che li fa preoccupare di più è il ritorno del puzzo, come se fosse stato solo quello il problema. (….L’appiattimento del pensiero autonomo sulle soglie dello zerbino di casa…) . Altri invece invocano lo Stato e una società di scopo, dimenticandosi che una società di scopo c’era già e si è lasciata fallire. Avevamo un’eredità molto difficile ma avevamo il dovere di governarla; lo disse anche Ferrari nel 2018, in un passaggio in Consiglio comunale dicendo che Rimateria era nata per Bonificare il SIN e con questo ruolo il peso dell’ampliamento della discarica sarebbe stato ben accettato anche dai cittadini, quindi si doveva cambiare nell’ottica di bonificare, tutelando i lavoratori e il territorio.

Poi lui probabilmente ha cambiato  idea, noino e l’epilogo è quello che abbiamo alle porte della città, senza alcuna soluzione e i comitati vari, ora arrivano col piattino in mano,supplicando l’intervento divino dello stato. Qualcuno aspetta ancora i famosi carotaggi dell’assessore Bezzini ma si sono ben guardati di rivendicarli, così come le bonifiche: Carla non si tocca. Fateci caso, sono sempre gli stessi, persone che si pongono a guida di certi movimenti capaci di dire sempre solo “NO” a qualcosa, senza individuare soluzioni concrete.  Non si rendono nemmeno conto del fatto che con questi atteggiamenti velleitari contribuiscono aimpoverire quel processo partecipativo autentico che sta alla base della democrazia.

Eravamo nella possibilità di governare questa società di scopo “Rimateria”, di cui disponevamo del Presidente “Pellati”, nominato dai sindaci e in particolare quello di Piombino,attraverso Asiu, ma non l’abbiamo fatto, non hanno voluto trovare un piano industriale alternativo perché il Comitato non lo voleva e ora si piangono addosso. Nelle situazioni complesse deve esserci il miglior compromesso che conduce la città verso una soluzione tangibile; ormai è chiaro, per queste persone il compromesso è ideologicamente un atto impuro ed esiste solo una verità: la loro. Riccardo Gelichi portavoce Ascolta Piombino

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