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Il vate della Pirola Parola di Noale: “Il peggio pare passato, anche se c’è chi tira indietro”

Pubblicato il 4 Gennaio, 2022

4.1.2022 – La pandemia ferma per il secondo anno consecutivo la Pirola Parola di Noale, non il vate che, dalla sua abitazione, dopo aver messo sul fuoco un paiolo della polenta, ha tratto il ‘pronostego’ per il 2022. Ecco che cosa ne è uscito: il peggio pare passato, nonostante ci siano ancora quelli che ‘tirano indietro’ intralciando la via di uscita. Chiaro il riferimento al Covid e alla campagna vaccinale. Il vate conclude ringraziando “Domenedio! se ‘a contemo e se ‘a disemo n’altr’ano oncora… se ghe saremo”

Insomma da Noale, città che grazie alla Pro Loco è diventata da anni punto di riferimento dei tanti veneti appassionati della tradizione del panevin, arriva un messaggio di speranza. “Ringraziamo Dino Libralato che, nonostante il riacutizzarsi dell’emergenza sanitaria, non ci ha fatto mancare il suo pronostego. Confidiamo davvero – commenta il presidente Enrico Scotton – che si possa presto tornare in piazza con i nostri eventi. Ci eravamo illusi che saremmo potuti ripartire con la Pirola Parola 2022. Non è stato così. Ora speriamo su Noale in fiore, anche se sarà certamente un evento assai diverso da quello a cui ci eravamo abituati”.

Il pronostego del vate si può ascoltare nella più recente puntata dell’Almanacco noalese che la Pro loco pubblica ogni settimana, alle 12 di domenica, sulla propria pagina Facebook. Una rubrica di poco più di un minuto, curata dalla consigliera Giulia Orti, dove Dino Libralato, cultore di tradizioni locali, ricorda usi, costumi, ricorrenze, storie paesane di grande suggestione, recuperando termini dialettali andati in disuso.

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