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Tramontano

Impagnatiello piange in aula alla vista del corpo senza vita di Giulia Tramontano: “Fa il suo ruolo, offensivo verso la famiglia della ragazza”

Pubblicato il 12 Febbraio 2024

Nel corso della prima udienza Alessandro Impagnatiello, assassino reo confesso della sua compagna Giulia Tramontano, incinta di 7 mesi di suo figlio, è scoppiato in lacrime sostenendo di essersi sentito perso. Un copione che si è ripetuto anche oggi, 12 febbraio, durante la seconda udienza.

In aula sono state mostrate le foto del corpo ormai senza vita di Giulia Tramontano, che hanno fatto scoppiare nuovamente in lacrime Impagnatiello che si è tenuto disperato la testa tra le mani. Giovanni Cacciapuoti, legale della famiglia Tramontano che è parte civile nel processo, ha lasciato intendere che Impagnatiello stesse solo recitando una parte.

Le parole di Giovanni Cacciapuoti

Cacciapuoti si è espresso così dopo le lacrime di Impagnatiello: “Lo guardo con occhio tecnico: l’imputato, a fronte di un compendio investigativo incontrovertibile e di una sua confessione, per vedere sollevato il suo percorso giudiziario  può contare sull’eventualità che il suo agito sia stato causato da uno stato di agitazione mentale”.

Lo stesso Impagnatiello aveva porto le sue scuse durante la prima udienza, scuse che sono state rispedite al mittente da Chiara Tramontano, sorella di Giulia, che ha replicato con una Storia al vetriolo su Instagram contro il barman.

L’avvocato ha poi aggiunto: “Questo ce lo diranno eventualmente i consulenti, noi riteniamo che sia un’ipotesi indimostrata e indimostrabile e sinceramente anche offensiva rispetto alla famiglia Tramontano. Noi siamo molto sereni. Sarà la corte d’Assise a confermare o meno se stava fingendo”.

I testimoni dell’accusa

Come riportato da Fanpage l’accusa, rappresentata dalle pm Letizia Maria Mannella e Alessia Menegazzo, ha presentato i primi testimoni: il maresciallo della squadra omicidi dei carabinieri, il comandante dei carabinieri di Senago e i due militari che hanno ritrovato il corpo. Nel pomeriggio toccherà invece ai vicini di casa.

Secondo quanto riferito dal carabiniere della squadra omicidi, il barman la notte dell’omicidio si sarebbe recato a casa dell’amante con la quale aveva una relazione parallela, ma lei si sarebbe rifiutata di farlo entrare. “Rientrato a casa a Senago alle 3:14, è stato inquadrato dalle telecamere con lenzuola bianche in mano, entrare e uscire dal box” – ha osservato il militare.

Proprio nelle lenzuola avrebbe nascosto il corpo di Giulia, come confermato dalle altre parole del carabiniere che ha detto: “Ci sono evidenze che riguardano alcuni accessori di casa che ci inducono a pensare che la scena del crimine sia stata preparata, perché sono state trovate tracce di sangue sotto il tappeto e non sopra”. Secondo la ricostruzione dei militari Impagnatiello avrebbe quindi spostato il corpo di Giulia con un carrello acquistato subito dopo il delitto.